Casse malati: l’UFSP, Ufficio Federale Sanità Pubblica, dovrebbe, secondo il voto del Consiglio degli Stati, ricevere nel quadro della revisione della LAMal, legge assicurazione malattia, il potere di imporre alle Casse Malati riduzioni di premio e soprattutto l’obbligo di retrocedere entro due anni le somme versate in troppo dagli assicurati di un dato Cantone. Il dossier ritorna adesso al CN, che già aveva respinto la proposta. E`plausibile pensare che il voto sarà ancora negativo, per la presenza nella Camera bassa di troppi membri dei CdA delle Casse Malati che si guardano bene dall’astenersi dal voto malgrado l’evidente collisione d’interessi.

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Agghiacciante o insopportabile?

Ultimo dato ISTAT dall’Italia: la disoccupazione ha toccato il livello record del 13%. “Un dato agghiacciante” l’ha definito Matteo Renzi. Per il veterocomunista mezzo presidente (solo della sinistra) Napolitano, che ha sopportato, anzi applaudito tranquillamente la repressione ungherese del 1956 e sopportato, altrettanto tranquillo, i gulag e le foibe, è solo “insopportabile”. Oggi, 5 marzo, ricorre il 61esimo anniversario da quando il compianto e sempre rimpianto Padre dei Popoli ci ha lasciati. Lui i problemi insopportabili li risolveva in un attimo: biglietto di sola andata per l’inferno o, quando era di buon umore, per la Siberia. Il suo grande discepolo Napolitano non ha ancora imparato a sopportare i problemi “insopportabili”.

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La Weltwoche e l’Eurofanatico
Un governo che non rispetta il volere del popolo

Ho scritto a più riprese del pericolo che Didier Burkhalter, presidente della Confederazione e ministro degli Esteri, eurofanatico come pochi altri cittadini svizzeri, rappresenta per il Paese quando va a negoziare in nostro nome a Bruxelles. Riprendo da “Weltwoche” alcuni argomenti per giustificare il titolo di “uomo pericoloso” che gli affibbio. Un pericolo fortemente aggravato dal fatto che nelle trattative è accompagnato da Simonetta Sommaruga, socialista cortese ed affabile, che risponde di sì a tutti, ma poi fa esattamente quel che voleva prima di pronunciare il sì, e da Johann Schneider-Amman, un “liberale liberale” (bisogna distinguerli dai “liberali radicali”) coriaceo e duro come la plastilina riscaldata.

Burkhalter, alle disgrazie non c’è mai fine, ha un segretario di stato, Yves Rossier, assurto alla fama nazionale per aver surrettiziamente tentato di sottometterci ai giudici di Strasburgo. Manovra sventata in commissione Affari Esteri del CN grazie a postulati UDC-SVP,  ampiamente descritta in un mio recente Zibaldone.

Ha anche, l’eccellente consigliere federale, 2 consiglieri personali, Damien Cottier e Jon Albert Fanzun, suoi capigabinetto, che fungono da schermo contro visitatori importuni, come potrebbero essere tutti gli euroscettici.

Cottier lo abbiamo ricevuto in regalo da Neuchâtel, come il ministro suo preposto. Già nel 1992, ancora minorenne, aveva fatto campagna per l’adesione allo SEE, divenne il più giovane granconsigliere di sempre nel suo cantone e arrivò nel 2007, sempre da fervido eurofanatico, ad essere primo subentrante al nazionale.

Fanzun proviene da Tarasp, come la sua cugina e cancelliera federale Corina Casanova. È diplomato in scienze statali e rapporti internazionali a San Gallo, ha lavorato come segretario del gruppo PLR-FDP al CN.

Burkhalter, successore di Couchepin agli Interni, colse al volo la prima occasione, dicembre 2011, per lasciare quel dipartimento problematico e scabroso e traslocare agli Esteri: i tre alti summenzionati burocrati li prese naturalmente con sé, formando così un quartetto che avrebbe dovuto portare a conclusione quel che la maggioranza del CF ha voluto in questi anni, contro la decisa volontà popolare: l’adesione incondizionata all’UE.

Queste cose i rappresentanti dell’UDC-SVP a Berna le sanno, ma il loro lavoro di opposizione è reso estremamente difficoltoso dalla presenza di colleghi e di consiglieri federali  dei partiti borghesi che invece di rappresentare la maggioranza dei membri dei loro partiti (e dei cittadini svizzeri) rappresentano le minoranze partitiche e sé stessi.

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Gli studenti implorano pietà

Gli studenti e gli studiosi svizzeri hanno, stando a Teletext, raccolto e inviato più di 10’000 firme ai burocrati di Bruxelles, supplicandoli di non escluderli dai programmi Erasmus e Horizon 2020. Quelli che avevano votato lo scorso 9 febbraio l’iniziativa UDC, prima di poter firmare hanno dovuto promettere che la prossima volta non lo faranno più?

È bello poter constatare che il nostro paese può contare su più di 10’000 studenti e studiosi che non temono di coprirsi di ridicolo.

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Un (secondo) male incurabile

Nuovo scandalo negli uffici federali dell’AVS, dopo quello della Seco ed altri minori, già denunciati tempo fa dalla “Weltwoche” (senza apparenti conseguenze). Attribuzioni senza concorso di appalti milionari.

La corruzione è malattia endemica e incurabile nelle burocrazie di tutto il mondo. In alcuni paesi la corruzione è devastante, al punto da ridurre alla fame la maggioranza della popolazione. Nel nostro la malattia è meno diffusa e meno grave, ma pur sempre cronica e inguaribile.

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Hollande e il suo ministro

Il ministro delle finanze del presidente Hollande, Pierre Moscovici, dà consigli non richiesti alla Svizzera. Stando a questo signorile signore la Svizzera dovrebbe guardarsi bene dal non accettare nel suo territorio l’ingerenza francese per la tassazione di cittadini francesi da noi residenti con regolare e legittima autorizzazione. La nostra ineffabile EWS, che una la pensa e due le inventa, con il marchio di Giuda in gonnella sulla natica sinistra, l’ingerenza la aveva già accettata, ma il CN l’ha respinta. Adesso è il turno del Consiglio degli Stati, il prossimo 18 marzo. Da ciò l’intervento maldestro, e spero controproducente, ma con i nostri senatori non si sa mai, del ministro francese e corso.

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E dopo ‘l pasto ha più fame che pria

2 giorni dopo la coraggiosa(!) e dignitosa(!!) petizione dei nostri più di 10’000 studenti e studiosi all’UE Ruedi Christen, capo comunicazione del Dipartimento federale dell’Economia fa sapere che Erasmus era già sospeso prima del voto sulla libera circolazione delle persone. La Svizzera versava 185 milioni, l’UE ne vorrebbe adesso 376. Si viene così a conoscenza di alcune stranezze: parte dei soldi di ritorno sono stati utilizzati per finanziare la Federazione dei vegetariani, che aveva bisogno di rafforzare il suo management (32’000 euro), l6’000 euro per un corso di yoga con lo scopo di “introdurre un po’ di saggezza orientale nella formazione occidentale”. D’accordo, in questi giorni il carnevale impazza tra Rio e Basilea, con ombelico a Bellinzona, due volte d’accordo, visto che “semel in anno licet insanire”, ma non ti sembra, amico lettore, che qui si stia passando dallo scempio alla scempiaggine?

Gianfranco Soldati