Confrontato alle minacce separatiste provenienti dalla penisola autonoma della Crimea e da diverse regioni orientali, il nuovo governo dell’Ucraina vuole accelerare il riavvicinamento all’Unione europea.

Il ministro ucraino degli Affari esteri a interim Andriï Dechtchitsa ha dichiarato domenica 9 marzo che l’Ucraina spera di firmare il 17 o il 21 marzo il paragrafo politico dell’accordo associativo con l’Unione europea. Ossia all’indomani della data prevista per il referendum dell’annessione della Crimea alla Russia.

Questo accordo, in corso di negoziazione da ben cinque anni, prevede di aiutare l’avanzamento politico ed economico dell’Ucraina.
Era stato respinto in novembre dall’ex presidente Viktor Ianukovitch, fatto che aveva avviato il movimento di protesta che ha portato alla sua destituzione. Ora l’accordo torna di attualità con il governo a interim, dichiaratamente filo-europeo.

Giovedì scorso il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy aveva ufficialmente rilanciato il processo associativo annunciando la firma dell’accordo prima delle elezioni presidenziali ucraine del 25 marzo.

Il paragrafo politico dell’accordo prevede un rafforzamento dell’associazione politica fra Kiev e Bruxelles, su temi quali lo sviluppo sociale, la protezione sociale, l’uguaglianza dei diritti, l’educazione, la gioventù o la collaborazione culturale.
Mette anche quali principi i valori dell’Unione europea, come la democrazia, lo Stato di diritto o lo sviluppo durevole, oltre a comportare disposizioni sulla mobilità delle persone.