A comprova del fatto che le forze militari russe sono ben lontane da un ritiro dalla Crimea, domenica 9 marzo mattina una sessantina di blindati russi sono entrati nella penisola autonoma per via terrestre e marittima. Lo hanno confermato le guardie di frontiera ucraine.

Il generale Mykola Kovil, altro responsabile delle guardie di frontiera, ha di recente comunicato che 30 000 soldati russi si trovano in Crimea, ossia 5 000 in più del contingente autorizzato dagli accordi fra Mosca e Kiev.

Sabato il ministro russo degli Affari esteri, Sergueï Lavrov, aveva assicurato che la Russia rimane aperta al dialogo con le potenze estere, a condizione che si tratti di un dialogo onesto e imparziale. Da parte sua le autorità di Kiev hanno ripetuto di essere pronte a contatti ad ogni livello con Mosca. Il vice ministro russo degli Affari esteri, Grigori Karassin, aveva incontrato a Mosca l’ambasciatore ucraino in Russia.

Segno di un deterioramento del clima in Crimea, il fatto che giornalisti ucraini ed esteri sono sovente presi di mira da gruppi di militanti filorussi, con l’accusa di essere al soldo delle potenze occidentali. Non sono pochi quelli che negli scorsi giorni sono stati picchiati e derubati del loro materiale.