Disdire l’accordo sui frontalieri è l’unica soluzione
Dal governo federale si attendono risposte politiche e non tecniche


Dopo aver formulato il suo granitico “voto di massa” contro l’iniziativa “Stop all’immigrazione di massa” (ed eravamo nel villaggio di Rivera, non nella capitale Sòfia) il PLR emette comunicati a raffica nel lodevole intento di “recuperare”. Invito (ma sarà invano) i responsabili a riflettere sull’entità del danno subìto dal partito in quella circostanza.

S’intende che approvo pienamente e di cuore la presente dichiarazione. (fdm)

Il Partito liberale radicale esprime delusione per l’ennesimo rifiuto, comunicato oggi dalla Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf rispondendo ad una domanda del Consigliere nazionale Marco Romano, di voler entrare nel merito della disdetta dell’accordo sui frontalieri del 1974 che da troppi anni penalizza il Ticino. Ancora una volta dall’autorità politica si è avuta una risposta tecnica che denota l’incapacità di comprendere le legittime rivendicazioni del nostro Cantone.

Il PLR non accetta questo modo di porsi, intransigente e che rischia di indebolire la posizione negoziale della Svizzera. Se il Consiglio federale continuerà a rapportarsi nei confronti dell’Italia con i “guanti bianchi” il rischio concreto è che si raggiunga un risultato insoddisfacente per il Ticino e per i ticinesi. L’accordo in questione infatti favorisce il dumping salariale, andando a creare una fiscalità favorevole ai frontalieri, e obbliga il Cantone e i Comuni a versare all’erario italiano quasi 60 milioni di franchi all’anno. Un prezzo che il Ticino non è più disposto a sopportare.

Dopo l’invito espresso venerdì scorso dal PLR alla deputazione alle camere federale con una lettera aperta al presidente Fabio Regazzi, bene ha fatto il Consigliere nazionale Marco Romano a porre la domanda diretta alla Consigliera federale, che ricordiamo non aveva voluto rilasciare nessuna dichiarazione dopo la deludente toccata e fuga di qualche giorno fa in Ticino. In questo modo è chiaro quale sia la posizione di Eveline Widmer – Schlumpf ed è necessario agire di conseguenza.

Date queste premesse acquista ancora maggiore importanza la petizione popolare (disponibile anche online sul sito www.plrt.ch/petizione) lanciata dal PLR a sostegno dell’iniziativa cantonale votata da tutti i gruppo del parlamento ticinese lo scorso 29 gennaio, il cui obiettivo è lanciare alla Berna federale un chiaro messaggio politico per la disdetta dell’accordo sui frontalieri del 1974.

Il PLR si attende altresì che il Consiglio di Stato si faccia parte attiva su questo importante dossier, dando seguito a quello che è un chiaro mandato politico da parte del parlamento cantonale che ha chiesto, senza tentennamenti, di disdire l’accordo sui frontalieri del 1974.

Partito Liberale Radicale

Sofia-Panorama