Le autorità cinesi sono pronte ad accettare default di pagamento su prodotti finanziari, dato che “è difficile evitare simili incidenti”. Lo ha detto giovedì 13 marzo il primo ministro cinese Li Keqiang, evocando i pericoli di una finanza dell’ombra disseminata da crediti tossici.

“Diamo molta importanza ai rischi finanziari e ai pericoli legati all’indebitamento – ha sottolineato il premier in una conferenza stampa dopo la chiusura della sessione annuale dell’Assemblea nazionale popolare – Casi isolati di default di pagamento su prodotti finanziari sono difficili da evitare.”

Caso emblematico, un fabbricante di Shanghai di pannelli solari, Chaori Solar, settimana scorsa ha annunciato di non avere i mezzi per pagare 89,8 milioni di yuan (10,7 milioni di euro) d’interessi su obbligazioni emesse nel 2012.
Questo primo default di pagamento su obbligazioni di imprese emesse in Cina accende le inquietudini sui prodotti d’investimento emessi da decine di trust e società di credito, evocando per alcuni lo spettro dei subprimes americani.

Mentre in questi anni i governi locali e le banche pubbliche sono intervenuti sistematicamente per aiutare le imprese in difficoltà a onorare i pagamenti sulle obbligazioni, adesso lo Stato vuole che il mercato faccia il suo ruolo.
“Dobbiamo rinforzare i controlli, attuare correttamente misure di supervisione adeguate e assicurarci che non vi è alcun rischio finanziario sistemico né di un contagio regionale – ha spiegato il premier.

Li Keqiang ha anche ricordato la determinazione delle autorità a arginare l’avanzata della finanza ombra, ossia di quelle società di credito informali che prosperano a margine del settore bancario e che hanno alimentato un aumento esponenziale dei debiti delle imprese e dei governi locali.

“L’anno scorso abbiamo fatto un audit completo dei debiti pubblici e questo mostra la nostra volontà di affrontare questo problema. Abbiamo reso pubblici i risultati, che mostrano come nell’insieme i rischi legati a questo indebitamento siano sotto controllo.”

Secondo questo audit nazionale, in Cina l’indebitamento dei governi locali era, alla fine di giugno 2013, di 17’900 miliardi di yuan (2’100 miliardi di euro), un aumento del 67% in due anni e mezzo.

(Fonte : Les Echos.fr)