Lunedì 17 marzo un terremoto di magnitudo 4.4 gradi sulla Scala Richer ha colpito Los Angeles. Da tempo gli abitanti della California temono l’arrivo del Big One, un devastante terremoto previsto per i prossimi decenni.

Quando la terra si è messa a tremare, alle 6h25 (ora locale) molte persone hanno pensato al Big One, il devastante sisma che aspettano da anni.
Los Angeles è stata svegliata da un sisma di magnitudo 4.4 gradi, il cui epicentro si situava a 10 chilometri da Beverly Hills, a una profondità di 8.5 chilometri, come confermato dall’Istituto degli studi geologici degli Stati Uniti.

Le scosse, che sono durate qualche secondo, non hanno fatto danni importanti ma gli abitanti della metropoli californiana hanno temuto il peggio.

Nella mattinata di lunedì sono state avvertite diverse repliche. Se queste scosse preoccupano, è perchè sono avvenute esattamente una settimana dopo un terremoto di 6.9 gradi che si è prodotto al largo delle coste della California del nord, il più forte degli ultimi anni.
Una sequenza inquietante, perchè secondo i geologi vi sono forti probabilità che un sisma maggiore colpisca la California nei prossimi 30 anni. Un terremoto che potrebbe devastare città altamente popolate come Los Angeles o San Francisco.

La California è situata lungo la “cintura di fuoco”, una zona di forte attività sismica attorno all’Oceano Pacifico.
La faglia di San Andrea, che attraversa la regione costiera della California, si situa alla giunzione delle placche tettoniche del Pacifico e del continente americano.

“La faglia si compone di due segmenti, nord e sud, separati da una zona che scivola in continuazione, cioè in continua frizione – spiega Pascal Bernard, fisico e sismologo francese, il quale ritiene che i due terremoti di questi ultimi giorni non sono direttamente legati, perchè il sisma del 10 marzo si è prodotto sul segmento nord della faglia, mentre quello del 17 marzo sul segmento sud.