Lo scenario peggiore, uno schianto in pieno oceano senza alcuna speranza di trovare dei superstiti, è stato confermato la sera di lunedì 24 marzo dal primo ministro della Malesia Najib Razak.

Razak ha dato il triste annuncio con un laconico messaggio : “Rappresentanti dell’AAIB mi hanno spiegato questa sera che, attraverso nuovi calcoli sui dati già raccolti, hanno potuto stabilire che il volo MH370 della Malaysia Airlines ha fatto rotta verso sud e che la sua ultima posizione era in mezzo all’Oceano Indiano, a ovest di Perth.”
Poco prima, le famiglie dei passeggeri dell’aereo erano state informate che “il volo MH370 è perso e nessuna delle persone a bordo è sopravvissuta.”

Il Boeing 777 della Malaysia Airlines era scomparso dai radar mentre volava fra la Malesia e il Vietnam nella notte fra il 7 e l’8 marzo, dopo che le modalità di comunicazione dell’apparecchio erano state interrotte manualmente.
La scomparsa del volo aveva dapprima fatto temere un dirottamento e l’imminenza di un attentato simile a quelli dell’11 settembre 2001 negli Stati Uniti e poi aveva fatto posto alle teorie più improbabili e fatto vivere ai famigliari delle 239 persone a bordo una lunga angoscia.

Malgrado che il primo ministro non abbia chiaramente parlato di un crash o di vittime, per togliere qualsiasi inutile speranza ha aggiunto che “E’un luogo molto isolato, lontano da qualsiasi zona in cui sia possibile atterrare. E’ dunque con profondo dispiacere e con tristezza che annuncio che il volo MH370 si è concluso nel sud dell’Ocean Indiano.”