Nell’ambito degli stress test che la Federal Reserve ha applicato ai colossi bancari installati negli Stati Uniti, cinque banche sono state giudicate troppo fragili per poter aumentare i dividendi e procedere a riacquisti di azioni.

Citigroup, terza banca americana in termini di attivi, figura fra gli istituti deboli, così come tre filiali di grandi banche europee : le britanniche HSBC e RBS e la spagnola Santander. Di questa lista fa parte anche la banca dello Utah, Zions Bancorporation.

SCENARI SEVERI

La Federal Reserve ha sottoposto una trentina di banche a una serie di scenari da crisi finanziaria, per valutare la solidità dei loro bilanci.
Queste misure si applicano in conformità alla legge Dodd-Frank sulla riforma di Wall Street, una legislazione adottata dopo il fallimento di Lehmann Brothers nel settembre 2008, per evitare di dover nuovamente far ricorso ai finanziamenti pubblici per soccorrere il sistema bancario.

In causa sono chiamate solamente le grandi banche i cui attivi negli Stati Uniti oltrepassano i 50 miliardi di dollari, ossia gli istituti “too big to fail”, quelli il cui fallimento avrebbe conseguenze gravi sull’insieme del sistema finanziario.

Concretamente si tratta di valutare cosa accadrebbe se il tasso di disoccupazione salisse a oltre l’11% nel 2015, il Pil scendesse del 4,75%, il prezzo delle azioni crollasse del 50% e quello dell’immobiliare del 25%. Il tutto accompagnato da una recessione nella Zona euro e in Giappone.

Nel 2008 Citigroup aveva beneficiato di un salvataggio grazie ai soldi dei contribuenti per un ammontare di 45 miliardi di dollari. E’ la seconda volta in tre anni che il gruppo si fa bocciare in questo genere di test.

(Fonte : Le Monde.fr)