Pubblico questo articolo da poco giunto in Redazione, permettendomi un’osservazione. Il voto segreto non ha nulla di disdicevole; in determinate situazioni è proprio lo strumento atto a tutelare la facoltà del votante di esprimersi liberamente. (fdm)
A inizio 2012 sono stata contattata da un’amica per entrare a far parte di questa grande famiglia: I Verdi. Con grande entusiasmo, mi sono messa a disposizione ed ora sono consigliera comunale. So di non piacere a molti, ma so anche che c’è chi mi apprezza proprio perché sono schietta e mi batto per ciò in cui credo. Non sono abituata a leccare deretani per guadagnare consensi.
Perciò, a chi sostiene che I Verdi sono diventati “SavoiaCentrici”, voglio dire che appoggiare Sergio Savoia non significa essere succubi di lui o aspettarsi qualcosa in cambio; significa semplicemente esser coscienti che è l’unico che può portare in alto il movimento dei Verdi. Inoltre, qualche volta ci si dimentica che dietro le quinte, sparse per il Cantone, ci sono persone che lavorano con il massimo impegno. Non meritano certo di esser paragonate a dei pecoroni!
Detto ciò, voglio brevemente dire la mia opinione su quanto accaduto ieri a Bellinzona, durante l’assemblea dei Verdi. Evito di commentare gli interventi pro e contro il coordinatore, perché rispetto le idee altrui, un po’ meno i modi. Ma l’arroganza non ha partito. Quello che invece mi ha dato fastidio, è che molti hanno aspettato l’assemblea cantonale per vomitare addosso a Savoia tutto il loro dissenso e malumore, senza però portare nessuna proposta su cui discutere. Troppo protagonismo.
Dopo 2 ore finalmente si vota per nominare il coordinatore che accompagnerà i Verdi, per il prossimo biennio. Fausto Beretta Piccoli (Gerri) si è ritirato. Unico candidato: Sergio Savoia.
Ed ecco la ciliegina sulla torta: IL VOTO SEGRETO!
Cioè, dopo aver ascoltato per tre ore gente indignata dai sotterfugi (?!?) e dalle alleanze malsane usate da Savoia per cercare consensi, ecco che la trasparenza e la fiducia vengono “massacrate” da questa richiesta. Lo so, nello statuto c’è questa opzione e può essere messa in pratica se richiesta, ma se non abbiamo nemmeno il coraggio di dirci in faccia cosa e soprattutto CHI vogliamo per far decollare I Verdi, come possiamo pretendere di lavorare assieme?
Per fortuna ha dominato il buon senso. Complimenti Sergio. Un grazie anche a tutte/i coloro che hanno organizzato l’assemblea.
Sono sconcertata e non mi importa quali saranno le conseguenze di quanto ho scritto.
Mara Grisoni