Ritenendo che i dirigenti del colosso bancario elvetico Credit Suisse abbiano mentito sul ruolo della banca nell’evasione fiscale di cittadini americani, il regolatore dei servizi finanziari di New York ha chiesto la consegna di nuovi documenti.

I dirigenti del Credit Suisse il 26 febbraio di fronte al Senato americano
I dirigenti del Credit Suisse il 26 febbraio di fronte al Senato americano

Il regolatore dei servizi finanziari di New York, Benjamin Lawsky, chiede nuovi documenti al Credit Suisse. Lo ha indicato all’agenzia di stampa Reuters una fonte vicina al dossier
Lawsky intende determinare se i dirigenti della banca abbiano mentito – come si sospetta – a proposito dei piazzamenti proposti ai suoi clienti americani.

Questa richiesta fa calare la minaccia di una nuova indagine per il ruolo avuto dalla banca nell’evasione fiscale praticata dai suoi clienti statunitensi.

Settimana scorsa la banca aveva annunciato di aver messo da parte 425 milioni di franchi supplementari per portare le provvigioni per litigi legali a 720 milioni, facendo intravvedere un prossimo arrangiamento nell’indagine americana.
Nessun commento è stato rilasciato da entrambe le parti.

Il Dipartimento di Giustizia americano, che indaga sul Credit Suisse da tre anni, è orientato verso un regolamento negoziato con la banca, ma vuole che i suoi dirigenti si dichiarino colpevoli.