Dopo 6 anni di recessione di cui 4 passati sotto il segno di un’austerità sempre più dura, la Grecia è sfinita. La disoccupazione è la più elevata della Zona euro, con il 27.5% di disoccupati. L’ultima soluzione per chi ha perso il lavoro è far ritorno alle campagne.

Far ritorno alla terra è una delle poche via d’uscita. L’agricoltura era il settore principale dell’economia della Grecia sino agli anni 1970, prima che perdesse progressivamente terreno di fronte all’industria e ai servizi.

Stime non confermate dal Ministero greco dell’Agricoltura parlano di 40’000 nuovi contadini dal 2010. La maggior parte sono giovani che si sono ritrovati senza lavoro a causa della crisi e che hanno deciso di attivarsi nell’attesa di una ripresa economica. Oggi in Grecia la disoccupazione giovanile si eleva al 58%.

Giannis fa parte di questi giovani. Due anni fa aveva una piccola azienda di pannelli fotovoltaici, un business ideato quando ancora studiava all’università. A quel tempo la Grecia sosteneva lo sviluppo delle energie rinnovabili e prometteva una carriera ricca e sicura a tutti coloro che avrebbero scelto di specializzarsi in quel settore.

Il ragazzo ha rilevato l’attività di suo nonno, morto qualche anno fa e oggi produce e vende limoni e arance. Malgrado i diversi programmi di aiuto promessi dal governo a chi, come lui, inizia un’attività agricola, Giannis non si è ancora dichiarato ufficialmente ai servizi statali : “Rischio di dover pagare più di quanto ricevo – si giustifica.

Per vendere i suoi prodotti, Giannis utilizza la licenza della madre. Nel primo anno di attività è riuscito a guadagnare di che poter vivere con questa attività : “Questa vita mi piace. Si torna all’essenziale : aria fresca, la natura, l’attività fisica. Mio nonno sarebbe fiero di me.”

Questo modo di tornare alla terra non è comunque privo di pericoli. Molti consulenti animati da cattive intenzioni approfittano dell’angoscia delle persone che all’improvviso si trovano senza risorse, per proporre loro colture che in Grecia non sono sostenibili finanziariamente.
Colture come prodotti esotici, la cui domanda sul mercato greco è molto debole e i cui costi di produzione sono assai elevati. Informazioni che non vengono mai date ai nuovi agricoltori.

L’unica eccezione è l’allevamento di lumache, in quanto a livello mondiale la domanda oltrepassa l’offerta. C’è dunque la sicurezza di poter vendere bene il prodotto.
Aggeliki Miha, 33 anni, produce e vende lumache da tre anni. Croupière al casinò di Loutraki negli anni d’oro dell’economia greca, si è trovata senza lavoro nel 2009.

Nel 2011, stanca di cercare un lavoro decente, Aggeliki aveva deciso di investire tutti i suoi risparmi per diventare produttrice di lumache commestibili. Dal padre aveva ricevuto un pezzo di terreno e aveva affittato un altro terreno per poter produrre sin dal primo anno dalle 2 alle 3 tonnellate.

Oggi, malgrado le difficoltà iniziali, Aggeliki riesce a vendere tutto quello che produce. Ben inserita nel settore, viene invitata alle conferenze per dare consigli a chi vorrebbe tentare la sua stessa esperienza : “E’ una forma di riconoscimento che mi fa piacere. Spero di aiutare le persone a non commettere gli errori dovuti alla mancanza di esperienza che io stessa ho commesso.”

(Fonte : balkans.courriers.info)