ZIBALDONE CLASSICO
Egitto, G8 —>7, Marche Blanche, Euro e… la dannatissima UE!

Il tribunale egiziano che ha emesso 529 condanne a morte di membri della setta, se così si può definire, dei Fratelli Mussulmani. Non ho nessuna simpatia per questi “fratelli”, sin da quando hanno assassinato Anwar al-Sadat, per me un grande uomo politico del secolo scorso. Ma queste condanne, che chiamerò “seriali” in omaggio ai killer seriali, richiamano immediatamente alla memoria le epurazioni staliniane degli anni 35-37 del secolo scorso. Celebre, a quei tempi, adesso caduto in oblïo, il responsabile della pubblica accusa, quasi quanto Stalin: Andrey Vischinsky.

Che a 77 anni di distanza ci possano ancora essere giudici che in ossequio al potere, anche repressivo e violento, possono abbassarsi a tali nefandezze, suscita orrore e smarrimento.

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Hanno espulso Putin dai G8, oltre ad aver già annullato la riunione di Sochi. Dicono che adesso si riuniranno in 7, i G7. E`inconfutabilmente una menzogna. Si riuniranno in un G1 più un G6, e bravo chi indovina chi è il G1.

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Alla Signora Simonetta Sommaruga, consigliera federale che tanto buona e gentile appare, l’iniziativa detta “Marche Blanche” decisamente non piace. Dice che non soddisfa il senso di proporzionalità, perché mette sullo stesso piano i pedofili incurabili e quelli “terapeutizzabili”, una parola difficile per dire curabili. L’iniziativa potrebbe perciò addirittura essere incostituzionale. Può darsi che il rischio di condannare definitivamente persone curabili esista realmente, ma dall’altra parte sta il rischio di permettere che pedofili creduti curabili senza esserlo abbiano ancora a che fare con bambini indifesi, con le solite e note conseguenze.

La Signora Simonetta Sommaruga, che tanto buona e gentile appare, preferisce che a rischiare siano i bambini piuttosto che i pedofili. Il 12 aprile ha trovato il sostegno, sorprendente ma neanche tanto, delle donne PPD all’assemblea dei delegati del partito nazionale, sempre motivato da un malriposto senso di proporzionalità.

Un sì all’iniziativa “Marche Blanche, che voteremo il prossimo 18 maggio, senza un millesimo di secondo di esitazione! Sarei veramente sorpreso se nel popolo dovesse prevalere il principio di proporzionalità sul semplice buon senso che vuole che chi è pedofilo lo resta per tutta la vita. Metterlo a contatto con bambini sul posto di lavoro significa indurlo in tentazione e creargli l’occasione.

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Sempre più alte e sonore (quasi stentoree, mi piacerebbe aggiungere) si alzano voci a criticare l’euro. Che l’introduzione affrettata e motivata solo da volontà politiche, non sostenuta da valide ragioni monetarie o economiche, di una moneta che voleva essere paneuropea sarebbe finita in un disastro lo sapevamo da anni, e non per scienza infusa. Bastava aver letto gli innumerevoli scritti di un Bruno Bandulet (giornalista economico, specialista di politica monetaria, già caporedattore di “Die Welt”, editore di “Gold & Monney Intelligence” da più di 30 anni), o di un Prof. Eberhard Hamer (ordinario di economia a Bielefeld per più di 30 anni, fondatore negli anni ’70 e da allora direttore di un “Mittelstandsinstitut Niedersachsen” che si prefigge la difesa incondizionata del ceto medio) su giornali fuori dalla schiera dei media ministeriali, servi e codini (Flavio Maspoli, ripeto per evitare che qualcuno possa credere che la bella battuta sia mia), come sono p. es. “Schweizerzeit” o “Zeit-Fragen”, per rendersene conto. Le loro argomentazioni mi sono sempre sembrate inoppugnabili e si stanno adesso dimostrando fondatissime. Mi compiaccio vedendo che la schiera dei critici sta aumentando a vista d’occhio. La verità economica, e la moneta è e deve essere componente di questa verità, la spunta sempre sulle aspirazioni politiche, per quanto buone e generose possano essere. Ancora più quando la volontà politica si basa sul puro “Wunschdenken”.

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Per dare un’idea di alcuni giudizi del Prof. Hamer che condivido senza riserve riprendo, una volta ancora, da un suo editoriale su “Zeit-Fragen”:

1. I 28 commissari con i loro 50’000 funzionarii dell’UE finora hanno sempre imposto decisioni, con l’appoggio dei governi nazionali che li hanno designati, senza minimamente tener conto della volontà dei popoli che governano.
2. La stragrande maggioranza dei cittadini europei non vuole un governo centralizzato, ma accetta un’Europa delle Nazioni, cioè una Confederazione, come già l’aveva proposta De Gaulles.
3. L’UE tenta di far credere che la Nato (North Atlantic Treaty Organization, Organizzazione del Trattato Nordatlantico) sia un patto cui le nazioni europee hanno aderito spontaneamente, per la difesa propria e della pace nel mondo. In realtà la Nato fu creata dagli USA per far fronte ad eventuali minacce da parte del Patto di Varsavia bolscevico e per tener sotto controllo l’ Europa incapace di difendersi da sola. Mentre il patto di Varsavia è crollato con la fine dell’Impero sovietico, la Nato ha continuato ad estendersi e sta tentando di accerchiare il più strettamente possibile i due avversari degli USA (ma non dell’Europa), Russia e Cina, i soli che possano opporsi alle pretese egemoniche americane. Nella Nato gli europei hanno solo il compito di contribuire al finanziamento e muovere la testa nel senso del gioppino.
4. La Nato si prende carico di guerre di aggressione (Afghanistan, Nordafrica, Somalia, Africa Centrale) con beneficio esclusivo dell’industria finanziaria e degli armamenti statunitensi. All’Europa concede di fornire un segretario, qualche generale subalterno, truppe e finanziamenti.
5. La dottrina della Nato, una conferma la abbiamo anche dai recenti avvenimenti in Ucraina, è questa: “Keep the Russians out, the Americans in and the Germans down”, far fuori la Russia, far crescere l’America e tener giù la Germania. E`sempre, anche per Obama, la vecchia dottrina di Zbigniew Brzezinski, che ebbe perfino l’impudenza di mettere la sua dottrina nero su bianco in un libro.

Gianfranco Soldati