In questa impegnata e convincente intervista il leader di Area Liberale ci dice, in sostanza, perché un liberale dovrebbe “liquidare” senza esitazione il cosiddetto “freno al disavanzo”, locuzione alquanto ipocrita ideata da qualche genio laureato in Scienze della Comunicazione, capace di fregare un certo numero di elettori creduloni ma, sperabilmente, non tutti. Il PLR, partito liberale radicale, ufficialmente, invita a votare sì. Un’intervista di Francesco De Maria.


Francesco De Maria Il moltiplicatore cantonale – detto pudicamente “freno al disavanzo” – è una proposta liberale o socialista?

Sergio Morisoli  Il “freno al disavanzo” non è una espressione pudica, ma ingannevole. Chi non vorrebbe frenare i disavanzi dello Stato se si trattasse davvero di questo? Vi è però che nel progetto il pareggio dei conti lo si vuole ottenere con l’aumento delle imposte (moltiplicatore) anziché con interventi sulle spese dello Stato. Il moltiplicatore, pardon, coefficiente di imposta, viene descritto in lungo in largo e nei dettagli; ma del contenimento delle spese se ne accenna solo vagamente. E’ evidente dove sta il trucco. Era una proposta socialista di qualche anno fa, che il DFE ha purtroppo fatto sua. Per la sinistra i soldi da dare allo stato non bastano mai, questo progetto di legge concretizza questa ideologia. Attenzione però, la vera spinta in questa direzione l’hanno data la parte statalista dei partiti storici in Gran Consiglio. Questa proposta non ha proprio nulla di liberale; anzi allo Stato si dà un ulteriore strumento potente e legalizzato (nella Costituzione!) per mettere le mani nelle tasche dei cittadini e delle imprese quando e come vorrà.

I partiti “borghesi”, PLR e PPD, lo appoggeranno compatti?

SM  Questi partiti vedo che fanno fatica a parlarne e tatticamente si profilano piuttosto su altri temi in votazione. E’ ovvio, il rischio di frantumazione interna su un tema come questo è elevatissimo, quindi sotto sotto penso che vi sia una sorta di intesa per non profilarsi. Vi è il fronte di facciata, dirigenza e gran consiglieri che devono far finta di sostenere la proposta perché non hanno scelta. Le casse sono piene, le imposte buttano 255 mio all’anno in più rispetto al 2007; ma la spesa è sfuggita al loro controllo (si spendono 432 mio all’anno in più rispetto al 2007) e in vista delle elezioni non vogliono prendersi la colpa di aver sfasciato le finanze, quindi devono pur inventare qualcosa. Hanno perso tempo e opzioni liberali per incidere sulla spesa, ed ora devono far buon viso a cattiva sorte con una proposta statalista che nemmeno il più convinto socialista osava sognare di portare a casa qualche anno fa.

L’ala autenticamente liberale del PLR dovrebbe ribellarsi, non crede? Lo farà?

SM  Non sta a me dire cosa devono fare nel PLR. Teoricamente, se i liberali autentici sono coerenti dovrebbero votare NO a valanga a questa proposta. Pragmaticamente però potrebbe prevalere la speculazione preelettorale: il partito non può spaccarsi su questo tema e non può bocciare la sua Consigliera di Stato ad un anno dalle votazioni. Dai rumori che sento è questa seconda ipotesi la più in voga. Va ricordato che l’On. Sadis, da quando è in carica, si è sempre battuta dal suo punto di vista coerentemente contro qualsiasi sgravio fiscale e ha sempre resistito a misure strutturali di contenimento di spesa; ora dopo anni e anni con il modello proposto coronerebbe con un doppio successo la sua tenacia; addirittura ottenendo di aumentare le imposte senza prendersi le colpe personalmente siccome sarà un modello aritmetico a imporlo, e senza più farsi male nel ridurre la spesa. Non so quanto il suo partito sia contento di questa, ripeto dal suo punto di vista legittima, strategia di politica finanziaria.

Sette anni or sono, con seimila preferenze socialiste, Laura Sadis veniva eletta in Consiglio di Stato. Da allora sono successe molte cose… (e parecchi guai al PLRT). Valuti il settennato della “ministra delle finanze”, ma non sia ingiusto o sleale…

SM  Laura Sadis è stata eletta legittimamente e con successo dal popolo. Doveva battere Marina Masoni e l’ha fatto. In casa PLR la differenza è stata minima, ma il soccorso di preferenziali esterno è stato notevole. Ha preso voti non solo dai socialisti, ma perfino la Lega e il PPD l’hanno votata massicciamente. Preferisco valutare l’opera di un politico quando l’ha conclusa e non in corso. Posso dire però che finora è stata coerente con il suo elettorato radicale e di sinistra, che l’ha rieletta brillantemente anche 4 anni dopo. La sua politica finanziaria ed economica non mi piace, ma non cambia nulla, io sono un liberale di destra che ha perso le elezioni mentre lei ha vinto le elezioni due volte ed è in Governo. I guai del PLR non sono imputabili a Laura Sadis, al massimo lei ha la “colpa” (ammesso che vi siano colpe in politica) di essersi candidata contro qualcuno in un momento sbagliato e difficile per il partito. Quel partito da anni soffre di non potersi profilare chiaramente con una politica liberale degna del XXI secolo perché deve convivere con logoranti equilibrismi interni degni dell’ 800 solo per mantenere le percentuali elettorali. Il fatto che debba sostenere il moltiplicatore cantonale di imposte dimostra proprio questa ambiguità.

Chi ha cercato di evitare il voto popolare, e perché?

SM  C’è stato un tira e molla tra tutti i partiti. La legge sarebbe stata referendata e quindi si sarebbe giunti davanti al popolo comunque, la Costituzione impone il voto obbligatorio, meglio così. Mettere il moltiplicatore di imposte nella Costituzione a me sembra comunque assurdo. La nostra carta fondamentale direbbe, in volgare, che: se i politici non sono in grado di far quadrare i conti è giusto aumentare le imposte ai cittadini!

La votazione del 18 maggio potrà costituire per Area Liberale un’occasione per stringere alleanze, entrando a far parte di un “fronte”? Gli accordi sono stati presi?

SM  La votazione per AL è soprattutto un’occasione per dimostrare che vuol fare politica liberale. Per noi molto prima delle alleanze e delle elezioni conta intervenire sui i temi politici concreti. Noi non possiamo occuparci di tutto, siamo troppo piccoli. I macrotemi li lasciamo ai grandi partiti e a seconda dei casi li appoggiamo o no. Noi ci battiamo direttamente solo per 4 cose ma a nostro giudizio essenziali: le famiglie tradizionali penalizzate, le aziende serie demonizzate, i contribuenti strizzati e la proprietà privata sempre più punita. Nel caso del moltiplicatore, significa batterci a difesa dei contribuenti, siamo in accordo e in collaborazione con tutti quelli che non lo vogliono. Su un tema così non ci sono accordi da prendere, o fila o non fila. Ci fa piacere che UDC e Lega la pensino come noi, ma anche se per motivi diversi che Verdi e socialisti siano pure per il NO. Più che far parte di un fronte partitico, che oggi conta quel che conta, ci farebbe piacere se riuscissimo a far nascere il fronte dei contribuenti compatto per il NO.

Come vi siete organizzati in vista della votazione? Avete reperito dei mezzi?

SM  AL non ha organizzazione o gerarchie; chi vuol fare in funzione dei 4 punti detti sopra parte e fa. E’ il nostro DNA ad essere così. A qualcuno di noi è sembrato necessario profilarci subito e chiaramente contro il moltiplicatore e l’abbiamo fatto. Prima con un comunicato stampa e poi grazie al fondo cassa e a dei benefattori tramite cartelloni stradali, e andremo avanti con articoli, interviste e dibattiti laddove saremo invitati. Proprio perché siamo piccoli quel poco che abbiamo lo vogliamo spendere in modo mirato per la giusta causa. Partiamo sempre senza soldi, ma ogni volta che facciamo qualcosa e ne siamo convinti, quasi miracolosamente cammin facendo poi i soldi li troviamo.

L’eventuale approvazione della legge responsabilizzerà – come si afferma – il Parlamento (e il Governo)?

SM  Al contrario. I politici allergici a prendere decisioni e a fare scelte in materia finanziaria riceveranno in regalo il bottone per aumentare le imposte. I 2/3 dei Gran Consiglieri hanno voluto e già votato per adottare il moltiplicatore e i due maggiori partiti vogliono il moltiplicatore. Adesso aspettano solo che il popolo glielo regali. Chi ci crede poi che una volta messo nelle loro mani non lo useranno? E’ proprio quello che volevano!

Come valuta il livello della fiscalità ticinese, in un confronto intercantonale? Lo giudica troppo alto e tale da deprimere l’economia?

SM  Dico solo che nella prima metà degli anni 2000 eravamo sul podio quanto ad attrattività fiscale; oggi navighiamo attorno al 20° posto. Il moltiplicatore di imposte abbinato alla spesa sarà un colpo mortale per l’attrattività fiscale: la certezza del diritto fiscale cambierà di anno in anno in funzione del Preventivo (!!!) e gli sgravi mirati saranno impossibili.

Immagini di trovarsi di fronte a una persona “non irrecuperabile”… ma incline a votare SÌ. Quale potrebbe essere il suo migliore argomento per indurla a cambiare opinione?

SM  Gli direi: “Se lei va al ristorante a ordina tutto quello che vuole senza guardare la carta dei prezzi, e alla fine scopre che non ha abbastanza soldi per pagare il conto, cosa fa? Può chiamare un poliziotto e ordinargli di andare in casa di qualcuno a prendere quello che le manca? Presumo di no. Perché invece i politici e lo Stato che ordinano nuove leggi e nuovi compiti lo dovrebbero poter fare?”

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