Il bravo, giovane segretario del PLR non me ne vorrà ma tutti questi comunicati a raffica (sempre sullo stesso tasto dolente) li trovo abbastanza stucchevoli. È evidente che madame Cinque-per-cento – Farinelli o non Farinelli, Cattaneo o non Cattaneo – di disdetta dell’accordo non ne vuole sapere e non si sposterà di un millimetro. Il PLR si rallegri invece del fondamentale voto del 9 febbraio (al quale i suoi aderenti hanno contribuito in misura importante) e mediti, anche, sulle sagge parole di una sua ex Consigliera di Stato, che 7 anni fa ha indegnamente massacrato. Non che questo abbia portato loro fortuna. (fdm)


Il PLR è deluso dall’ennesima visita inconcludente della consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf. Come negli incontri precedenti, ha semplicemente rassicurato il Ticino che si occuperà della questione legata all’accordo sui frontalieri datato 1974. La decisione di rimandare ogni conclusione delle trattative di 2-3 mesi farà sì che l’accordo sia tacitamente rinnovato per un altro anno, costando 60 milioni al Ticino e continuando a causare una concorrenza sleale tra residenti e frontalieri nel mercato del lavoro. Il PLR continuerà il suo impegno intrapreso con la proposta di iniziativa cantonale sostenuta il 29 gennaio scorso da tutti i gruppi in parlamento che chiedono la disdetta del pernicioso accordo sui frontalieri.

Per questa ragione si attende con impazienza anche la risposta all’interpellanza preparata da Giovanni Merlini che chiede di capire se l’Italia abbia violato gli accordi contro la doppia imposizione inserendo la Svizzera nella lista nera dei paradisi fiscali. Infatti, sebbene le trattative siano ancora in corso il governo federale deve finalmente togliere i guanti bianchi e quantomeno notificare formalmente all’Italia la violazione dell’accordo contro la doppia imposizione, avendo inserito la Svizzera nelle liste nere dei paradisi fiscali. Solo con questo primo passo sarà possibile attuare legalmente delle misure di ritorsione come ad esempio il blocco dei ristorni.

A maggior ragione, considerati i recentissimi sviluppi in ambito di scambio automatico di informazioni (vedi accordo OCSE) è indispensabile mettere sotto pressione subito l’Italia che con la strategia di attesa sta ottenendo ciò che vuole (lo scambio delle informazioni) senza dover cedere nulla in cambio.

I Liberali Radicali continueranno ad impegnarsi a tutti i livelli ribadendo che l’obiettivo per il Ticino è la disdetta pura e semplice dell’accordo sui frontalieri in maniera da mitigare il dumping salariale in Ticino e lasciare decine di milioni nelle casse di Cantone e Comuni. Per questa ragione prosegue la raccolta firme per la petizione popolare a sostegno dell’iniziativa per la disdetta dell’accordo sui frontalieri promossa dal PLR.

Partito Liberale Radicale