Pubblichiamo questa presa di posizione del PS come documento. La “nuova scandalosa disavventura” – della quale al momento si sa solo quel poco che è trapelato dal Ministero Pubblico – innesca una richiesta di dimissioni rivolta al presidente Pelli. È del tutto normale che in simili situazioni la politica colga la palla al balzo per cercare di trarne qualche vantaggio.

Un testo come questo mette in luce immediatamente tutti i limiti del “garantismo”, troppo spesso a geometria variabile. Lo “scandalo”, che giace ancora sulla scrivania della procuratrice, è già dato per oro colato e le dimissioni del capo reclamate “a gran voce”… (fdm)


BancaStato è di nuovo nella bufera, stavolta per una questione di appalti nei servizi dell’istituto di credito. Noi abbiamo fiducia nella magistratura, che saprà far chiarezza e precisare le responsabilità individuali delle persone indagate. Ma non possiamo non rilevare con sconcerto che proprio la banca che amministra i soldi di tutti noi incorre ogni tre per due in scandali, dubbi, sospetti. Proprio le persone che dovrebbero godere della massima fiducia da parte dei cittadini, perché preposte a un incarico delicatissimo, e che quindi dovrebbero agire con la massima cautela e una trasparenza cristallina si trovano invece coinvolte in vicende non chiare, che gettano ombre inquietanti sul loro operato. Appare quindi indispensabile procedere a una loro sospensione fino al termine dell’istruttoria.

A sorvegliare l’agire di BancaStato e dei suoi funzionari dovrebbe essere il Consiglio di Amministrazione. Ma che fa? Che fa il suo presidente, che fino a ieri si trincerava nel silenzio?  Un presidente che già in altre occasioni ha dimostrato di non avere in mano la situazione e che a fronte di questa nuova scandalosa disavventura dovrebbe trarre le conclusioni che si impongono: mettere a disposizione il proprio mandato.

Partito Socialista
Saverio Lurati, presidente del PS e membro del Gran Consiglio