“Cornuti e mazziati”?
La ministra “margine di manovra nullo” medita un “aggiornamento”
(ch’avrà voluto ddì?) delle stime

Il rimedio sovrano: le mani nelle tasche della gente

Sul Preventivo cantonale 2015 si addensano nubi nere (o piuttosto, rosse): come noto, il buco si annuncia attorno ai 230 milioni, ma il Consiglio di Stato vorrebbe scendere ad al massimo 100. Bisogna dunque recuperare in un modo o nell’altro 130 milioncini. Auguri.

A sinistra il PS, come da consolidata tradizione, scalpita per suonare l’assalto ai sempre più anoressici borselli dei contribuenti. E’ evidente che il modo più semplice per fare il maquillage ai conti pubblici è quello di mettere le mani nelle tasche della gente; ed in particolare dei proprietari immobiliari. E non parliamo di palazzinari, bensì di coloro che, con fatica e sacrifici, sono diventati padroni della propria casetta o appartamento.

La direttrice del DFE, ovvero la ministra PLR del “margine di manovra nullo” Sadis, il “margine di manovra” per mungere i proprietari di casetta o appartamento l’ha tuttavia già trovato: questo malgrado il presidente del suo ex partitone insista nel ribadire la propria contrarietà ad aggravi fiscali. Ma si sa che se Rocco dice “bianco”, Laura risponde “nero”. E quindi i titolari di una piccola sostanza in mattoni si sono visti decurtare proditoriamente le deduzioni sul valore locativo. Si tratta di una manovra particolarmente infida, perché il Consiglio di Stato l’ha fatta quatto-quatto, utilizzando le proprie competenze, quindi senza passare dal parlamento, imboscando la brutta sorpresa nella lunga lista di misure marginali.

Ma questo, come noto, non è che il primo capitolo. La famigerata “Road map” (quando si mettono a parlare inglese son dolori) prevede infatti, tra le 27 misure, l’aggiornamento delle stime immobiliari. Il termine “aggiornamento” è eufemistico al limite del truffaldino, visto che si mormora in realtà di un raddoppio. La misura viene spacciata come un “atto di giustizia” argomentando che le stime sarebbero troppo basse rispetto al reale valore commerciale degli immobili. Ma chi propone questa misura non ha affatto in mente la giustizia, bensì di fare cassetta. Quindi si abusa della “morale” per colpevolizzare e depredare il contribuente. Lo stesso perverso giochetto cui da anni si assiste in materia di norme sulla circolazione: colpevolizzare per mungere. Parafrasando qualcuno, si potrebbe dire che, quando si sentono i campioni del “tassa e spendi” riempirsi la bocca con termini quali “giustizia” ed “equità”, vien voglia di metter mano alla pistola. Si spaccia per “etica” quello che è semplicemente un salasso.

Il presidente della Camera ticinese dell’economia fondiaria (CATEF) Gianluigi Piazzini, intervistato dal Corriere del Ticino sulla dopatura delle stime immobiliari, ribadendo il proprio benvenuto No secco, ha avuto una delle sue espressioni colorite e particolarmente azzeccate: «quando mancano i soldi, tanto vale dichiarare tutti un po’ più ricchi per spennarli meglio».

E’ chiaro che l’aggiornamento complottato sarebbe accettabile solo se fatto in modo da non aumentare il carico fiscale gravante sui proprietari. Ma, come diceva Totò, “Accà nisciuno è fesso”: che interesse avrebbe il Cantone a procedere ad un simile adeguamento, se non può usarlo per incassare? Sicché, per la serie “a pensar male si commette peccato ma ci si azzecca quasi sempre”, è facile prevedere che la pompatura delle stime ci sarà, l’adeguamento legislativo per neutralizzarla fiscalmente no.

Sicché i titolari di una piccola “sostanza al sole” si preparino a rimanere, nuovamente, cornuti e mazziati. E si ricordino (tanto per citare due esempi) che i “proprietari di casetta” sono defraudati, se anziani, del beneficio della prestazione complementare e dal 2012 si sono visti decurtare/azzerare i sussidi per la riduzione del premio di cassa malati. Adesso è arrivato il taglio alle deduzioni sul valore locativo e, soprattutto, si prepara la stangata sulle stime. La misura è colma!

Lorenzo Quadri, consigliere nazionale e municipale, Lega dei Ticinesi