Dopo la fine della lunga campagna d’Afghanistan, nel dicembre 2014, gli Stati Uniti intendono mantenere nel paese 9 800 soldati, secondo un piano rivelato dal presidente Barack Obama.

All’accademia militare di West Point, Obama ha tenuto un discorso consacrato alle nuova fondamenta della politica estera americana, soprattutto per quanto riguarda le relazioni con la Russia alla luce della crisi ucraina.

Il 2014 segna la fine della guerra degli Stati Uniti in Afghanistan e il nuovo ruolo americano nel mondo all’uscita da questo conflitto e dal conflitto in Irak. La fine di queste due campagne militari rende l’esercito USA disponibile per nuove attività, che secondo le intenzioni di Obama dovrebbero essere ancora orientate all’eliminazione del gruppo terrorista islamico al Qaeda. Unica differenza : la modalità dovrà essere diversa, nella misura in cui la rete terroristica si è diramata distintamente a livelli regionali.

Obama ha sottolineato che la Siria si sta rapidamente trasformando in un focolare di terrorismo e che dunque va aumentato il sostegno all’opposizione armata. I programmi di allenamento per i ribelli, diretti dalla CIA in Giordania, potrebbero essere allargati grazie al coinvolgimento del Pentagono o alla creazione di nuove basi di allenamento nei paesi vicini.
Nella lotta al terrorismo, il presidente ha anche promesso maggior aiuto al governo dell’Irak, alla Giordania, alla Turchia e ad altri paesi confinanti con la Siria. Inoltre, gruppi speciali americani formano unità antiterrorismo in quattro paesi africani – Libia, Niger, Mauritania e Mali.

In Afghanistan, dal prossimo gennaio 9 800 soldati americani (attualmente sono 32 000>) verranno dispiegati in tutto il territorio. Entro la fine del 2015 la metà di loro rimarrà per mantenere un contingente nella capitale Kabul e alla base aerea di Bagram. Dopo il 2016, nel paese rimarrà meno di un migliaio di militari, per garantire la sicurezza dell’ambasciata statunitense, formare squadre di sicurezza locali e sostenere le operazioni antiterrorismo.

Il rappresentante speciale del presidente russo per l’Afghanistan Zamir Kaboulov associa il piano americano al calendario politico : “Penso che questo periodo di due anni si spieghi con l’elezione presidenziale del 2016. Quando aveva fatto campagna per un secondo mandato, Obama aveva promesso di mettere fine alla guerra in Irak e Afghanistan. Malgrado gli americani se ne vadano, in questi due paesi la guerra continua. Gli americani l’hanno avviata e ora prosegue indipendentemente dalla volontà del governo di Washington. La decisione di Obama di mettere fine alla guerra non cambia la realtà.”

(Fonte : news360x.fr)