I segnali acustici sentiti all’inizio di aprile nel sud dell’Oceano Indiano dopo la scomparsa del volo MH370 della Malaysia Airlines probabilmente non provenivano dalle scatole nere dell’aereo.

Diversi responsabili delle squadre di ricerca sono concordi nell’annunciarlo, mentre i resti dell’aereo scomparso l’8 marzo sono sempre introvabili.
Le squadre di ricerca australiane hanno annunciato di aver terminato di esaminare la zona dove erano stati uditi quattro segnali acustici ed escludono che l’aereo sia caduto in quel perimetro di mare.
“L’Australian Transport Safety Bureau ha annunciato che le ricerche in prossimità dei segnali acustici possono essere considerate terminate e che i resti dell’aereo non vi si trovano.”

Rifornimento in carburante di navi australiane che partecipano alle ricerche del volo MH370 da parte di una nave americana, il 15 aprile 2014. | REUTERS/HANDOUT
Rifornimento in carburante di navi australiane che partecipano alle ricerche del volo MH370 da parte di una nave americana, il 15 aprile 2014. | REUTERS/HANDOUT

Michael Dean, un responsabile della Marina americana, ha confermato l’informazione alla CNN. A suo dire, è chiaro che i segnali provenivano da una fonte diversa, senza nessun nesso con l’aereo.
Dean ha ammesso che i segnali che erano stati uditi erano verosimilmente prodotti dal battello che partecipava alle ricerche, o da sistemi elettronici della sonda.
“Quando si mettono in acqua equipaggiamenti elettronici, se l’acqua entra in questi apparecchi o rovina qualcosa, questo produce dei rumori.”

Il mese scorso erano stati percepiti suoni che avrebbero potuto provenire dalle scatole nere del velivolo, ma poi erano cessati e da allora nessun nuovo elemento ha permesso di meglio profilare la zona delle ricerche.

Il 22 maggio il centro australiano di coordinamento di Perth aveva annunciato che le ricerche riprendevano nel sud dell’Oceano indiano con l’aiuto di un robot sottomarino. La nave che trasportava il robot aveva abbandonato la zona dopo aver esaminato 850 chilometri quadrati di oceano.

Secondo i responsabili americani che partecipano alle ricerche dei resti del volo MH370, queste proseguiranno in una zona più vasta.