La domanda di Lorenzo Quadri. Elezioni europee: dopo la vittoria, in alcuni paesi trionfale, di partiti o movimenti ‘euroscettici’, vittoria che ha delegittimato gli organi UE, è lecito attendersi un cambiamento nell’atteggiamento dell’Unione europea nei confronti della Svizzera? E il Consiglio federale, dovrà anch’esso mostrarsi meno accondiscendente con Bruxelles?
R. Il CF dovrebbe mostrarsi meno accondiscendente con Bruxelles… ma non lo farà! Ciò che non cessa di stupirmi (ma forse io sono troppo “alla vecchia maniera”) è l’arroganza con la quale il nostro governo si permette di ignorare la volontà del popolo svizzero. Per loro la democrazia diretta, che per noi è come l’ossigeno, non è che un fastidioso impaccio, del quale liberarsi – se appena possibile – con qualche abile trucco. Ma poiché sono, a loro modo, astuti, non cessano di lodarla con parole ipocrite.
Gli eurocrati dal canto loro – non solo lo hanno detto ma lo pensano veramente – giudicano che il popolo svizzero il 9 febbraio abbia commesso un errore madornale. Per loro non è stata una decisione democratica (quello che è) ma un affronto. Non cambieranno atteggiamento nei confronti della piccola Svizzera. Tuttavia i membri stessi della UE – diciamo alcuni, e di peso – potrebbero provocare un cambiamento, “ribellandosi”. Guardo soprattutto alla Francia, dove il presidente socialista si avvia a una clamorosa débâcle. Ma anche l’Inghilterra permette di sperare.
Francesco De Maria (opinione breve ospitata oggi dal Mattino)