Il referendum contro lo stanziamento di 3,5 milioni di franchi per finanziare la partecipazione del Ticino all’Expo 2015 di Milano è largamente riuscito. Sono infatti state consegnate oggi 12.300 firme alla cancelleria dello Stato. Si voterà il 28 settembre.
Il governo sembra incaponirsi nel suo “escamotage”: 1.676.000 franchi li spremiamo comunque. Già “promessi”, già “spesi”, non risparmiabili senza “brutte figure cantonali”, da Pedrinate alla Nufenen. Al cittadino elettore, pieno di buona volontà e smanioso di assolvere il suo civico dovere, diranno (forse): “Guarda che voti solo sulla differenza, 3.500.000 meno 1.676.000 fa…” (chi potrebbe dirlo senza calcolatrice!).
Sull’improvvido provvedimento (brillante gioco di parole) il consiglio di Stato sarebbe, secondo voci di corridoio, “granitico”. Ora, a noi sembra – granito o pietra verde chiazzata che sia (del Guatemala pur provenendo dall’India) – che l’unica soluzione sensata per Gobbi e Zali (che stanno cercando l’ispirazione) sia lasciare che Sadis, Bertoli e Beltraminelli… la prendano da soli, questa decisione quanto mai avventata, che sarà punita severamente dal popolo.
Nota. La presenza in questo governo, che ormai ha veramente cattiva stampa, potrebbe – a pensarci bene – ritorcersi anche contro la Lega stessa. Perché? Ma è evidente. Si tratta del primo governo ticinese a maggioranza relativa leghista dall’era delle palafitte. I tempi sono grami, i conti sono grami, gli “escamotage” sono balzani e dettati dal panico. Il PLR è parte minoritaria di tale governo con una ministra che non si ripresenterà. Una possibilità di sfruttare la situazione c’è, non vi pare? (fdm)