L’ORGANO DI MEDIAZIONE ASSOLVE IL MAGAZINE RSI

(fdm) Ciò che lascia francamente stupiti è la data della diffusione del programma:
il 23 aprile 2009. Una ragione verosimilmente ci sarà, ma il comunicato non la indica affatto.


In due prese di posizione del 2 e 3 giugno scorsi, l’ex mediatore per la Radiotelevisione della Svizzera italiana, avv. Gianpiero Raveglia, ha respinto due reclami sul servizio andato in onda a Falò il 23 aprile 2009 dal titolo Cardiochirurgia a cottimo, realizzato da Franca Verda Hunziker.

Il primo reclamo, di una privata cittadina, contestava sostanzialmente alla RSI di avere realizzato un servizio che, divulgando informazioni non corrette e fuorvianti, avrebbe causato alla reclamante cardiopatica una condizione di forte stress e ansia. Nella fattispecie ci si riferiva al procedimento penale allora in corso in Italia a carico di un medico coinvolto in una vicenda di malasanità alla Clinica Humanitas di Rozzano, poi attivo professionalmente al Cardiocentro.

Valutate dettagliatamente tutte le argomentazioni della reclamante e la presa di posizione della RSI, il mediatore è giunto alla conclusione che il dovere della correttezza e dell’oggettività nelle informazioni date al pubblico sono stati pienamente rispettati tanto all’interno del servizio quanto nell’introduzione e nella discussione in studio, dando a tutte le parti coinvolte la possibilità di esprimersi.

Il secondo reclamo, inoltrato dalla Fondazione Cardiocentro Ticino, dal suo Direttore sanitario, da quello amministrativo e dal sopracitato medico coinvolto nell’inchiesta italiana, contestava a Falò una grave violazione della loro personalità e immagine, nonché la violazione del principio di oggettività legato alla presunzione d’innocenza. Anche in questo caso, dopo avere invano proposto un incontro conciliativo tra le parti, vagliate le posizioni contrapposte dei reclamanti e della RSI, il mediatore assolve la RSI stabilendo che “il pubblico, tramite la visione del servizio nel suo complesso, ha potuto farsi una sua opinione sulle accuse riguardanti il processo in Italia e sulle rispettive posizioni delle parti”.

Se non soddisfatti, i reclamanti hanno 30 giorni di tempo per ricorrere all’Autorità indipendente di ricorso in materia radiotelevisiva.