I cinesi copiano ogni cosa, la commercializzano e ne traggono guadagno, ma di fronte alle proteste egiziane i responsabili del parco dove è stata eretta una copia della Sfinge, classata nel patrimonio dell’umanità, hanno dovuto scusarsi e promettere che verrà distrutta.

Erigendo una copia della Sfinge di Gizeh in un parco nel nord della Cina i cinesi hanno esagerato. Il ministero egiziano delle antichità si è lamentato presso l’Unesco.

La replica misura 80 metri di lunghezza e 30 di altezza ed è stata costruita con sbarre di ferro e cemento. L’attenzione cinese per il dettaglio è andata sino a riprodurre i segni lasciati dal passare del tempo e il naso rotto.
Di fronte alle proteste egiziane, i responsabili del parco dove è stata riprodotta la Sfinge, nella provincia di Hebei, alla frontiera con la Mongolia, hanno annunciato l’intenzione di distruggere il manufatto.

Secondo i responsabili cinesi, la copia della Sfinge sarebbe servita quale decorazione provvisoria per film e serie televisive.
“Abbiamo un profondo rispetto per l’eredità culturale mondiale e ci scusiamo nel caso vi fosse stato un malinteso – ha dichiarato uno dei responsabili del progetto.

Già nota per le sue copie di monumenti occidentali, la Cina ha riprodotto la torre Eiffel di Parigi, un villaggio australiano e la Casa Bianca di Washington.
Diversi grandi progetti immobiliari includono le repliche di Venezia e di quartieri bavaresi. Il quotidiano Global Times deplora “la mancanza di originalità e di creatività” oltre “all’assenza di rispetto per la cultura e la storia” dei promotori immobiliari cinesi.

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