(fdm) Pubblico con piacere questo interessante articolo del “battagliero antifascista” Raoul, non senza imporgli il “pedaggio” di qualche osservazione “demariana”. (Subisco stoicamente i rimproveri di certi amici: “Tu dài troppo spazio alla sinistra, sei troppo generoso!” Ebbene, gli amici NON hanno ragione.  1) Se i “rossi politicamente corretti” scrivono grandi cretinate, tutti lo possono vedere, ed è un vantaggio per noi 2) L’unilateralità è una evidente debolezza, che è meglio lasciare agli avversari).

— Considero Ghisletta una testa calda. Per quanto egli non possa essere definito vecchio, è quasi anziano (forse meno di me) e dovrebbe controllarsi un po’ di più. Ma forse è proprio la sua irruente “dismisura” ad attrarmi. In ogni caso è scrittore efficace e fa audience.

— L’autore finge di non accorgersi che i crudelissimi tagli luganesi si riducono in realtà a poca cosa e “pesano” non più della metà dell’aggravio d’imposta. Senza mancare d’essere, ovviamente, “insostenibili”, lì non ci piove. Il lamento è da sempre la specialità dei sinistri e dei medici (ridotti alla fame e alla questua) oltre che del famoso Garcia Lorcia con “In morte di Ignacio Sanchez”.

— Con il nero Lorenzo Quadri il Nostro sembra avere un fatto personale. Non sarà perché si rende conto che Quadri gode di un consenso e di un seguito molto superiore al suo?

— Se leggete con attenzione le argomentazioni ghislettiane giungete ineluttabilmente alla conclusione che la soluzione di ogni problema, nella sua testa, si compendia in tre cruciali parole. 1) Tasse.  2) Tasse.  3) Tasse. Un po’ limitativo, tutto sommato.


L’assunzione di responsabilità e l’onestà intellettuale non sono mai stati il forte della Lega, ma a tutto c’è un limite. Ho fatto un salto sulla sedia di recente sentendo il Sindaco Marco Borradori, che commentava il preventivo 2014 lacrime e lacrime della Città: aumenti del moltiplicatore d’imposta, riduzione dei doposcuola, aumenti di tariffe varie, diminuzione dei programmi per i disoccupati. Per il preventivo lacrime e sangue aspettiamo il 2015, visto che prosegue il degrado costante dei conti cittadini. Il nuovo Sindaco di Lugano dice che lui non c’entra nulla con la situazione, ma omette di dire che a comandare nel quinquiennio precedente a Lugano era la linea finanziaria demenziale di Nano Bignasca, ossia fare tante spese e mantenere imposte comunali ad un livello insufficiente per coprire le spese e gli investimenti: secondo Bignasca tanto la Città si poteva indebitare a costi bassi! Medesimo discorso per il Cantone… Su questa linea assurda di Bignasca si era appiattito anche il Partitone luganese dell’ex Sindaco Giudici, che ha sempre avuto una debolezza intellettuale per la costola leghista e che temeva di perdere le elezioni. Nella Lega poi c’è ancora oggi quell’anima nera di Lorenzo Quadri, che dal Municipio e dalle colonne del Mattino continua la linea irresponsabile di Bignasca, come se nulla fosse sostanzialmente cambiato. Il suo gioco giornalistico è semplice: far dimenticare ai cittadini le lacrime, denigrando sistematicamente gli avversari, cercando capri espiatori e inventando fandonie roboanti… tutto fa brodo per far credere che la Lega non ha mai alcuna responsabilità e ha sempre ragione.

La realtà è ben diversa. Consistenti strati della popolazione del Cantone e della Città vivono crescenti emergenze, che possono essere affrontate e tenute sotto controllo solamente da enti pubblici con finanze sane e con la volontà di adottare leggi serie per regolare i problemi, frenare i prepotenti e tutelare i deboli. Pensiamo ad esempio al disagio di chi non ha lavoro, alla precarietà di chi lavora su chiamata, alla mancanza di contratti collettivi di lavoro che deprime il livello dei salari, all’insufficienza di mense e doposcuola per le donne lavoratrici, ai prezzi abnormi degli alloggi in città, ai crescenti premi casse malati. Dove sono le soluzioni politiche dei partiti liberisti e populisti? Malgrado abbiano il potere dei numeri dalla loro parte, essi combinano poco o nulla. Ma questi politici fino a quando potranno dire che non hanno responsabilità nella situazione odierna? E fino a  quando potranno scaricare le colpe sugli altri ed essere creduti?

Raoul Ghisletta, presidente PS Lugano