Un amico, importante più per l’influsso che egli realmente esercita che per il nome e le cariche, alcuni giorni or sono mi ha suggerito: “Perché non intervisti Ghisletta?” Gli ho risposto: “Sai che è una bella idea?” “Ma accetterà?” “Perché no?” “Beh, concedere un’intervista a un portale di destra…” Io ero praticamente certo che il presidente del PS luganese avrebbe accettato, e non mi sbagliavo. Il bello del “terribile Raoul” è che non dà mai risposte diplomatiche (che hanno sempre un effetto mortale e soporifero). Un’intervista di Francesco De Maria.


Francesco De Maria  Secondo Lei la Lega in vent’anni ha danneggiato più il PLR o il PS ?

Raoul Ghisletta  Quel che conta è che la Lega ha danneggiato molto il Paese. La maggior parte dei politici del Cantone è ormai incapace di affrontare responsabilmente i problemi di fondo senza fare populismo e propaganda. Oppure fanno solo politica recriminando inutilmente o cercando capri espiatori. Sembra di essere al bar sport.

Lei ha un fatto personale con Lorenzo Quadri? Perché lo attacca così duramente? Non ha esitato a chiamarlo il “nero” Quadri!

RG  Nulla di personale, veramente, cerco di ribattere chiaramente e regolarmente alle decine di attacchi di Quadri, che peraltro è il massimo ideologo e propagandista fascisteggiante del Mattino e della Lega. Sottolineo: Quadri non è fascista, perché non attacca la democrazia parlamentare, ma è fascisteggiante perché usa tutti gli stereotipi schifosi dei fascisti italiani: attacco sistematico e subdolo agli stranieri, nazionalismo esacerbato, cattiveria e violenza scritta contro gli avversari e le autorità (in particolare socialisti, marchiati con in simbolo del dollaro plutocratico), denigrazione dei sindacati, falsificazione sistematica dei fatti per motivi di propaganda.

Perché lei ha in testa quest’idea fissa dei fascisti? Dove sono? Li ha visti girare in città? (io no)

RG  Per ora, come Lei, giro tranquillamente a Lugano… ma che ne dice della recluta con tatuaggio fascista esclusa dall’esercito svizzero? È un segnale quantomeno preoccupante che esistano simili personaggi. La propaganda fascisteggiante del Mattino e dell’UDC svizzera finirà per allevare qualche estremista pericoloso. Per ora gli antivirus della democrazia elvetica hanno sempre tagliato l’erba sotto i piedi ai fascisti. Ma un domani?

Mi spieghi questo duro contenzioso nato attorno a ScuDo. Che cosa sta succedendo? Ho sentito dire che le nuove condizioni per i dipendenti sono migliori delle vecchie. E che il sindacato lotta con le unghie e coi denti perché… colpito nei suoi interessi (nel senso di soldi). Immagino che sia tutto falso!

RG  Il sindacato è un’associazione tutelata dalla costituzione. Non ha certo scopo di lucro. Scopo sociale del sindacato è tutelare gli associati e coinvolgerli democraticamente. Sono le riunioni degli associati e i comitati democraticamente eletti che dicono ai sindacalisti cosa fare, e questo anche in questo caso. La disdetta del contratto collettivo di lavoro cantonale di SCuDo manda all’aria il contratto collettivo cantonale dei servizi d’aiuto domiciliare d’interesse pubblico e quello parallelo dei servizi privati. Se SCuDo disdice il contratto collettivo seguiranno anche altri. Il rischio di deregolamentazione di un settore che conta 1500 lavoratori preoccupa molto gli associati. La seconda cosa assurda di questa vicenda è la seguente: nessuno disdice un contratto collettivo di lavoro per migliorare, e per giunta su punti marginali, i contenuti delle condizioni di lavoro dei propri dipendenti. Si tratta di una disdetta giuridicamente inutile, oltre che in malafede: infatti un contratto collettivo di lavoro fissa le condizioni minime e dà il compito ai sindacati di verificare la loro applicazione, lasciando ovviamente tutta la libertà al datore di lavoro di offrire qualcosa di più ai dipendenti per motivi che ritiene opportuni. Se cade il contratto collettivo, i sindacati non possono più verificare le condizioni di lavoro di base: a questo mira SCuDo.

I sindacalisti (soprattutto i capi) vengono spesso attaccati con argomenti del tipo: “piedi al caldo, lauto stipendio a prova di bomba, ecc.” Mi dica un po’ come stanno realmente le cose. Ad esempio, lei quanto guadagna al mese?

RG  Sono stato assunto dal sindacato nel 1992 in base ad un concorso nel quale era indicata una scala salariale analoga a quella di un capoufficio o un docente delle scuole cantonali, settori di riferimento del nostro sindacato. Ho conseguito una laurea in storia e un diploma universitario in scienze amministrative, per cui la classificazione salariale offerta per un detentore di un titolo accademico era applicabile ed è tuttora sempre la stessa. Quanto al tempo di lavoro di un responsabile sindacale è spesso molto intenso: non di rado lavoro 10 ore al giorno, sono impegnato la sera e nel fine settimana. Per molti responsabili sindacali questo è normale, perché facciamo un lavoro militante, che deve rispondere alle urgenze: e al fatto che si possono incontrare i lavoratori solo nel loro tempo libero. Peraltro non stupisce il turn over nei sindacati: nel sindacato VPOD non mancano i colleghi che non reggono il ritmo e vanno a fare altri lavori dopo qualche anno.

E ancora: i frontalieri sono redditizi per il sindacato?

RG  ll sindacato VPOD Ticino ha una quota di frontalieri attorno al 10% e tutti gli associati sono uguali per noi. I frontalieri come i residenti pagano le quote in base allo stipendio, ricevono le medesime prestazioni sindacali e hanno i medesimi diritti di voto/eleggibilità negli organi sindacali. Incredibile, vero?

Si metta una mano sul cuore. Lei è convinto di fare tutto il possibile per difendere il lavoratore ticinese?

RG  Anche lei converrà che le condizioni di lavoro nei settori della scuola, della sanità, del sociale e dell’impiego pubblico consentono ancora al lavoratore ticinese di vivere dignitosamente del proprio lavoro. È chiaro che il sindacato punta sempre a migliorare, ma come ben sa da anni ci battiamo contro uno stillicidio di “tagli” puntuali decisi dall’alto per i ben noti motivi finanziari. Ci sono problemi acuti, ma di non facile soluzione, nei servizi di aiuto domiciliare privato, perché non tutti i servizi commerciali firmano il contratto collettivo di lavoro (la pazza disdetta di SCuDo è un cattivo esempio che ostacola la generalizzazione di questo contratto collettivo). Ci sono problemi acuti in vari asili nido e qui il sindacato VPOD l’anno scorso ha lanciato un’iniziativa per aumentare il finanziamento pubblico di questi nidi, che hanno spesso l’acqua alla gola a causa del mancato sostegno finanziario di vari Comuni. Da ultimo ci battiamo con forza per la qualità del servizio pubblico e contro le privatizzazioni. L’anno scorso il sindacato VPOD Ticino ha bloccato con un referendum vittorioso (lanciato con la sinistra) la privatizzazione parziale del carcere. Anche sul referendum cassa malati abbiamo dato il nostro contributo al recente successo. Francamente il lavoro non manca mai.

Che sentimenti ha provato quel pomeriggio del 9 febbraio?

RG  Rabbia verso il padronato e i partiti borghesi (in particolare il PLR svizzero), che hanno lasciato marcire la situazione del mercato del lavoro e del mercato dell’alloggio per i loro interessi particolari. Il risultato di questa miopia liberista profondamente ostile alla concretizzazione di serie misure di accompagnamento è che una maggioranza risicata di cittadini il 9 febbraio ha sposato, in buona fede, la soluzione isolazionista dell’UDC. Temo che la Svizzera sarà sempre più isolata e che il risveglio da questo sogno potrebbe essere molto doloroso per tanti Svizzeri. Spero veramente di sbagliarmi.

Pensa che il Consiglio federale debba fare di tutto per NON applicare ciò il popolo svizzero ha voluto e deciso?

RG  Il Consiglio federale deve negoziare con l’Unione europea e trovare una soluzione entro 3 anni, come prevede l’iniziativa iscritta ormai nella Costituzione. Missione probabilmente impossibile. Allora si riaprirà il discorso sulla creazione di misure efficaci per regolare le condizioni di lavoro e il mercato dell’alloggio, cosa che finora i partiti borghesi (PLR svizzero in primis) hanno sabotato.

Belticino è andato all’attacco della corazzata leghista brandendo come una clava il suo moralismo. Secondo me ha fallito in pieno il suo obiettivo. Secondo lei?

RG  Belticino fa un ottimo lavoro e se non ci fosse bisognerebbe crearlo. Anche nella Germania nazista, nell’Unione Sovietica e nella Cina comunista gli oppositori sono sempre stati molto pochi, ma fondamentali per mantenere viva la fiammella della dignità di un popolo e della democrazia.

Che cosa sta combinando Sergio Savoia e come si posizionerà nelle elezioni (primavera e autunno) del 2015 ?

RG  Da quello che leggo Savoia lavora per profilare i Verdi ticinesi nel clima populista e isolazionista in auge in Ticino. Andando dietro ai temi della Lega potrebbe però perdere l’anima critica dei Verdi ticinesi.

Un giudizio sul presidente Cattaneo e sulla lista PLR per il governo.

RG  Il presidente Cattaneo sa far parlare del PLR e corre dietro ai temi della Lega più del suo predecessore. Come per Savoia il rischio è di perdere da un lato quello che si guadagna dall’altro. Quanto alla lista per il Governo essa ha due tenori (Pini del Locarnese e Vitta del Bellinzonese), ma lascia sorprendentemente scoperta Lugano***.

*** Per nulla sorprendente il fatto che Sinistra e Destra su tale punto convergano. Questo pensiero è stata la mia prima, istintiva, reazione. Dalla città dov’è nato il disastro – tra via Zurigo e via Clemente Maraini – deve partire la resurrezione. Detto in altri termini: se il partito non vince a Lugano, perderà per forza. (fdm)

Ho spesso sognato – di notte o ad occhi aperti – che si costituisse formalmente “il partito della Regione”, che rappresenta in pratica la sinistra ticinese (e non si riduce al PS). Pensa che il mio sogno un giorno si realizzerà?

RG  Bisognerebbe prima cambiare il sistema elettorale dal proporzionale al maggioritario per avere un simile quadro.

Perché gli annunci erotici pubblicati dal Mattino sono vergognosi e perversi, mentre quelli pubblicati dalla Regione sono accettabili?

RG  Il Mattino continua a pubblicarli, la Regione ha smesso con questa schifezza. Ma ci rendiamo conto che con questi annunci si fa pubblicità ad un mondo in cui regnano la malavita e i soprusi sulle persone?

Parliamo di Sergio Roic, con il quale ho un amichevole contatto. Come mai non riesce a farsi eleggere a niente?

RG  Sergio Roic è un intellettuale scomodo, che si mette a disposizione per la politica: chapeau! Nel 90% dei casi in politica i frutti si raccolgono solo dopo aver seminato e curato bene le pianticelle. Roic sta lavorando bene su temi difficili e poco popolari come la lotta alla xenofobia e l’apertura del Ticino al mondo. Gliene sono molto grato.

Voi considerate Paolo Bernasconi uno dei vostri?

RG  Non so cosa voti, in ogni caso condivido spesso quello che dice.

Lei sa che Gianrico era mio compagno di banco?

RG  Ora capisco tante cose…

Lugano è una città in fallimento?

RG  L’indebitamento finanziario cresce di 100 milioni anche nel 2014 con un moltiplicatore all’80%. L’indebitamento finanziario è più del doppio di quello cantonale, fatte le debite proporzioni. La politica finanziaria e la megalomania di Bignasca/Giudici ci hanno portato in una situazione molto difficile. Saranno lacrime e sangue.

Come giudica la politica culturale di Giovanna Masoni?

RG  Spero che il LAC funzioni bene, contribuendo all’attrattiva della Città, e spero che non lasci a terra le piccole compagnie e le piccole realtà culturali.

Valuti obiettivamente l’eredità lasciata da ReGiorgio, sindaco per 29 lunghi anni.

RG  Sono da una vita un critico della politica di Giudici basata sul mattone che rade al suolo tutto, sulle auto e sulle strade, sull’inquinamento e sullo scempio del paesaggio. Sicuramente ha fatto anche cose buone in settori sociali, scolastici e culturali, dando spazio a progetti dei vari Cansani, Mariolini e Masoni. L’ultima fase è stata però catastrofica: dal profilo finanziario ci ha lasciato una Città malconcia, perché non è andato a muso duro contro la politica dell’indebitamento allegro di Bignasca, e questo solamente per paura di perdere le elezioni, che ha comunque perso.

Lei pensa che il PLR possa ritornare – nel Cantone o a Lugano – il partito n° 1 ?

RG  No, è troppo sbilanciato a destra.

Perché il partito socialista, che era il partito degli operai e dei rivoluzionari, è diventato un partito di intellettuali con la puzza sotto il naso?

RG  La maggior parte degli elettori del PS sono in realtà donne attive negli ambiti sociali, scolastici e sanitari, che lavorano per cambiare in meglio la società. Molti operai in Ticino nemmeno hanno il diritto di voto, perché sono frontalieri o domiciliati senza diritto di voto. In ogni caso dobbiamo cercare di recuperare i consensi dei lavoratori dei ceti bassi e medi, parlando in modo chiaro e non intellettualoide. Il presidente del PS cantonale Saverio Lurati lo fa bene, mi sembra.

Per finire le propongo un “esperimento mentale” (come quelli che faceva Einstein). Lei si trova di fronte una sala stracolma e SA che se grida: “Entriamo in Europa!” perde con assoluta certezza 300 voti. Lo grida o si morde la lingua?

RG  Non vedo proprio l’urgenza di gridare questa frase. Per i prossimi 10 anni battiamoci piuttosto per avere relazioni di buon vicinato tra la Svizzera e l’Europa, risolvendo i problemi nel reciproco rispetto e non con l’arroganza e l’insulto (vale ovviamente per entrambi i lati della frontiera). Bisogna poi pensare ai giovani e alle imprese innovative del nostro Paese: devono poter circolare con le loro idee e le loro merci in Europa! E chi vive e lavora in Svizzera deve essere tutelato e protetto dai delinquenti e dagli approfittatori, svizzeri o stranieri che siano.

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