Lorenzo Quadri dovrà astenersi da qualsiasi decisione o intervento municipale che riguardi il Museo delle culture diretto da Paolo Campione. Ciò risulterebbe dalla risposta che il Municipio ha dato all’interrogazione “Conflitti d’interesse: il dovere di tacere” (prima firmataria Simonetta Perucchi Borsa).

Proviamo a fare un esempio. È sul tappeto il trasferimento del Museo delle Culture da Villa Heleneum a Villa Ciani. Il Municipio deve decidere. Ma Quadri non può esprimersi né votare… perché Campione si è seccato per il contenuto di qualche articolo pubblicato sul Mattino e lo ha querelato. Un’interpretazione del genere – ammesso che di questo si tratti – sembra francamente abusiva, al limite del temerario. Bene farà Quadri ad impugnare il provvedimento in sede di Enti Locali.

Pubblichiamo l’articolo apparso oggi nel Mattino e diffuso da Quadri ai media. 


Presunto conflitto d’interessi sul Museo delle culture: si andrà agli Enti locali

In merito alla risposta data dal Municipio di Lugano (ovviamente non ho partecipato alla discussione) all’interrogazione sul mio presunto conflitto di interessi su decisioni che riguardano il museo delle culture, osservo quanto segue.

1)                La vertenza in corso tra me (come direttore del Mattino della domenica) e Francesco Paolo Campione, direttore del museo delle culture, è di tipo civile e non penale.

2)                Le asserzioni del dir. Campione sono integralmente contestate.

3)                Il Municipio non ha mai chiesto una mia presa di posizione sui contenuti, in molti punti strumentali ed inveritieri, dell’interrogazione Perucchi Borsa e cofirmatari, in violazione del diritto ad essere sentito.

4)                 Il dir. Campione è stato citato dal Mattino della domenica in 19 articoli sull’arco di 9 anni. E ci mancherebbe che un giornale non potesse esprimere delle critiche. Nessuno di questi articoli è firmato dal sottoscritto, contrariamente a quanto asserito. Tutti, tranne uno, sono stati pubblicati prima che diventassi direttore del Mattino della domenica. Non è quindi ravvisabile alcuna responsabilità da parte mia  in relazione a questi scritti.

5)                Nella totalità dei 19 articoli di cui sopra il Pretore ha rinvenuto solo due espressioni a suo parere lesive della personalità, ai sensi del codice civile, del dir. Campione. La decisione è contestata.

6)                In nessun caso la vertenza civile in essere può giustificare la costruzione artificiosa di un mio conflitto d’interessi, e conseguente esclusione dalle decisioni, su tutto quanto concerne il museo delle culture. Un conto potrebbero essere decisioni sulla persona del dir Campione (ad esempio aumenti di stipendio, promozioni, congedi o altro);  ben altra cosa sono scelte sulla politica culturale della città – ad esempio l’avere o no, e dove, un museo delle culture e di conseguenza l’ammontare della spesa culturale – che sono di competenza di tutto il municipio.

7)                Voler estendere ad arte il presunto conflitto d’interessi da una persona ad un intero settore della pubblica amministrazione costituisce una limitazione illecita e strumentale delle mie facoltà di municipale, che evidentemente non intendo accettare.

8)                Di conseguenza, la risposta all’interrogazione di cui sopra, in cui si afferma un mio presunto conflitto d’interessi sulle decisioni che riguardano il museo delle culture, verrà impugnata presso la Sezione enti locali. Come pure verrà impugnata qualsiasi eventuale decisione futura presa dal municipio che vada nella direzione di dar seguito alla decisione sul pretestuoso conflitto d’interessi.

9)                La questione riveste inoltre un interesse pubblico nella misura in cui creerebbe un precedente pericoloso: invita ad intentare cause civili destituite di fondamento al fine di creare ad arte “conflitti d’interesse”, da poi pretestuosamente estendere a macchia d’olio con l’obiettivo di limitare i diritti decisionali di municipali su temi controversi. Decisamente troppo facile.

Lorenzo Quadri, municipale di Lugano