Sulle dimissioni di Natalia Ferrara Micocci, pre-annunciate ieri, pubblichiamo il comunicato ufficiale del PLR. Ad esso facciamo seguire il testo integrale della dichiarazione resa oggi alla stampa, a Stabio, dalla candidata al Consiglio di Stato.


Il PLRT apprezza e sottolinea il significato e la novità della scelta della PP Natalia Ferrara Micocci, candidata al Consiglio di Stato, di dimettersi dalla sua carica. Una decisione che l’interessata aveva peraltro, da tempo, anticipato al Partito e ai vari interessati.

Tutte le congetture del mondo non possono nascondere un fatto semplice: è la prima volta che un magistrato decide di dimettersi per poter figurare su una lista per il Governo.

Per la nostra candidata si tratta di un atto di coraggio e di chiarezza. Il PLRT rifletterà sull’opportunità di proporre le modifiche legislative necessarie a finalmente regolare, in modo uguale per tutti, la questione delle candidature di magistrati a funzioni politiche.

Partito liberale radicale

Micocci xSala Consiglio Comunale Stabio, 2 luglio 2014

Buongiorno a tutti e grazie per essere qui. Ho qualcosa da comunicarvi e ci tenevo a farlo nel mio Comune.

Martedì 17 giugno scorso il Comitato Cantonale del PLRT ha deciso che sarei stata sulla lista del Partito per le prossime elezioni di aprile 2015.

Ancor prima di confermare la mia disponibilità al Partito, già nel corso del mese di maggio, avevo preannunciato al Procuratore Generale che se il Comitato avesse ratificato la lista, avrei rinunciato alla carica. La mia decisione l’ho presa subito e in piena autonomia. Non l’ho comunicata immediatamente al pubblico per rispetto delle procedure da seguire in questi casi e, soprattutto, per rispetto delle Istituzioni.

E’ con questa lettera che, venerdì scorso, ho comunicato formalmente alla Presidenza del Gran Consiglio, al Procuratore Generale e anche al Consiglio della Magistratura, la mia decisione di dimettermi dalla carica di PP. Fino ad ora ho rispettato la mia funzione svolgendola, ora lo faccio lasciandola.

Come la legge prevede, le mie dimissioni diventeranno effettive dopo un periodo di 6 mesi. Lascerò quindi il MP ancora prima che vengano depositate le liste, non esercitando più la mia funzione istituzionale concretamente a partire dal mese di ottobre, compatibilmente con le vacanze maturate.

Mi auguro che questo tempestivo annuncio possa permettere una sostituzione in tempi celeri. Per parte mia, fino all’ultimo giorno di attività presso il Ministero Pubblico, intendo svolgere la mia funzione con il massimo impegno, concordando le modalità con il Procuratore Generale e nel rispetto delle indicazioni del Consiglio della Magistratura.

Esercito la funzione di Procuratore Pubblico dal 1. gennaio 2011 e conosco quindi la grande responsabilità e la delicatezza di questa carica. In questi anni sono stata attiva prevalentemente nel settore della criminalità economica e finanziaria, occupandomi anche di alcune inchieste relative ai reati comuni. Mi sono dedicata al mio lavoro con il massimo delle mie forze. Ho svolto centinaia di inchieste, conosciuto ancor più vicende umane e incontrato le difficoltà di tante vittime. Alcune non potrò mai dimenticarle.

Ho avuto modo di conoscere e apprezzare i miei colleghi, gli altri magistrati, il personale del MP e i molti professionisti che partecipano ai procedimenti penali o li seguono per riferirne al pubblico. Ho visto e ammirato l’impegno delle Guardie di Confine e ancor più da vicino quello della Polizia, che fa miracoli con risorse ben al di sotto del necessario. Sono rimasta anche colpita dall’impegno delle strutture penitenziarie, confrontate con casistiche complesse e attese spesso opposte. Vorrei, uno per uno, ringraziare tutte le persone che, giorno per giorno, mi hanno aiutato a operare e che sono certa saranno al mio fianco fino all’ultimo giorno da Procuratore Pubblico.

La presenza di Magistrati in carica sulle liste per il governo ha quindi una lunga tradizione. Nessuna norma legale obbliga il magistrato che si candida a dimettersi e nessuno fino ad ora lo aveva fatto. Storicamente, dalla Magistratura penale sono emerse figure che hanno successivamente svolto attività politiche. Cito ad esempio Franco Zorzi, Dick Marti, Fulvio Pelli, Renzo Respini, Patrizia Pesenti e da ultimo Claudio Zali.

I tempi però cambiano e le sensibilità sociali evolvono, in questo come in altri ambiti. E’ fondamentale che il lavoro della Magistratura, e quindi dei singoli Magistrati, sia posto al riparo da occasioni di controversia politica. Ne va della fiducia nella giustizia, del suo essere uguale per tutti e del rispetto delle istituzioni. Specialmente oggi, questo richiede scelte chiare e rapide.

Per rispettare anche l’immagine di indipendenza della mia funzione e le indicazioni del Consiglio della Magistratura mi asterrò da qualsiasi campagna elettorale fino a quando lavorerò al Ministero Pubblico. Il mio sarà un silenzio non facile ma sereno. A livello personale, ho maturato questa decisione con grande difficoltà.

Lasciare il MP significa molto per me. Non si tratta solo di una funzione e di una professione che ho sognato ancora prima di iscrivermi all’università. Si tratta soprattutto di un servizio a un’istituzione; istituzione centrale per la possibilità di fare giustizia. Sono cresciuta pensando che chi ha il privilegio di poter fare quello che sogna nella vita debba dare il massimo per il bene pubblico e l’interesse collettivo.

Vengo da una famiglia semplice, di cui sono fiera. E ho imparato che con l’impegno, con il lavoro, qualsiasi lavoro, si possono raggiungere obiettivi altrimenti inavvicinabili. Non contano le origini, non conta il cognome, non contano i mezzi, non conta nemmeno l’età.

Anche se lasciare mi rattrista, sono convinta di fare la cosa giusta. Con la serenità di aver fatto del mio meglio, e sperando di potere presto continuare a servire il Cantone in un altro modo. D’altra parte, chi vuole provare a cambiare qualcosa, deve dimostrare qualcosa e saper rischiare qualcosa. Vi ringrazio e sono a disposizione per rispondere alle vostre domande.

Natalia Ferrara Micocci