Il colosso bancario francese BNP Paribas ha fatto richiesta di deroga presso le autorità americane per continuare a esercitare determinate attività negli Stati Uniti, dopo essersi dichiarato colpevole di aver violato l’embargo economico americano in Iran, Sudan e Cuba.

La banca francese ha fatto richiesta di beneficiare di un’esenzione che le permetterebbe di esercitare l’attività di gestione di attivi. Lo ha indicato giovedì all’AFP una fonte vicina al caso.

Un portavoce della banca ha confermato che la richiesta era stata fatta il 30 giugno, lo stesso giorno in cui la banca francese firmava l’accordo con le autorità americane. Secondo questo accordo, BNP Paribas accetta di pagare una multa di 8.9 miliardi di dollari e si dichiara colpevole di aver condotto transazioni in dollari in Iran, Sudan e Cuba, paesi colpiti da embargo economico americano, fra il 2002 e il 2012.

Se l’ammissione di colpa e il pagamento della multa evitano alla banca un procedimento giudiziario, secondo la legge americana il fatto di dichiararsi colpevole obbliga BNP Paribas a cercare un accordo con i regolatori per poter continuare a operare localmente.

In effetti, un determinato numero di clienti, come i fondi pensione che gestiscono le pensioni dei funzionari, sono obbligati a interrompere le loro relazioni commerciali per motivi di etica e regolamentazione con un’azienda che ha ammesso di aver violato le leggi.

Una dispensa del ministero americano del Lavoro permetterebbe a BNP Paribas di mantenere la qualifica “Qualified Professional Asset Manager”, che l’autorizza a proseguire l’attività di gestione di attivi negli Stati Uniti.

Alla fine del 2012 negli Stati Uniti BNP Paribas gestiva attivi per 66 miliardi di dollari per conto di fondi pensione, fondazioni, istituzioni e ONG.

I servizi finanziari di New York hanno confermato alla banca la sua licenza bancaria, che le riconosce lo statuto di istituto finanziario.
Lunedì il SEC, l’ente che controlla la Borsa, ha concesso alla banca francese una dispensa per continuare a esercitare l’attività di consulenza in investimenti. Il SEC ha precisato che l’autorizzazione è temporanea sino al 25 luglio, data entro la quale chiunque può chiedere un audit per contestarla.