In Bolivia è permesso lavorare a partire dai 10 anni di età. Dopo il Senato, il Parlamento boliviano ha approvato, il 2 luglio, il nuovo codice dell’infanzia e dell’adolescenza che prevede di abbassare, in taluni casi, l’età minima legale per lavorare sotto i 14 anni.

“In via eccezionale, i servizi di difesa dell’infanzia potranno autorizzare bambini e adolescenti da 10 a 14 anni a lavorare, a condizione che l’attività non pregiudichi il loro diritto all’educazione e che non sia pericolosa – indica il testo di legge adottato dai parlamentari ai danni delle numerose associazioni che si oppongono al lavoro dei bambini.

In una lettera indirizzata al capo dello Stato boliviano, Evo Morales, alcune ONG fra cui Anti-Slavery International e Human Rights Watch hanno messo in guardia dai pericoli derivanti dall’abbassamento dell’età minima legale a 10 anni.
“Se i bambini da 10 a 12 anni sono autorizzati a lavorare non andranno a scuola e senza rendersene conto entreranno nel circolo vizioso della povertà e dell’analfabetizzazione – sostengono queste organizzazioni, ricordando che la Bolivia ha firmato nel 1997 la Convenzione 138 dell’Organizzazione internazionale del lavoro, che fissa l’età minima legale per lavorare a 14 anni “eccezionalmente per i paesi in via di sviluppo” (altrimenti a 15 anni).

Critiche che però non dovrebbero impedire al presidente Evo Morales di promulgare la legge nei prossimi giorni : “Non si dovrebbe limitare l’età dei bambini che lavorano – dichiarava già nel dicembre 2013, spiegando che lui stesso da piccolo lavorava.

(Fonte : Le Monde.fr)