Si deve credere a una pausa nei combattimenti nella Striscia di Gaza ? Martedì mattina l’ufficio della sicurezza israeliano ha accettato la proposta di cessate il fuoco presentata dalle autorità egiziane. Ma poco prima di questo annuncio raid israeliani hanno ancora ucciso due persone nel sud dell’enclave palestinese. Le incertezze sono grandi, soprattutto perchè Hamas ha rifiutato la proposta di una tregua.

La decisione israeliana di accettare la proposta di tregua non sorprende : i collaboratori del premier Benjamin Netanyahou avevano già fatto sapere che pareva accettabile : “L’accordo ci porta alla situazione esistente prima dell’operazione, ma con un movimento Hamas considerevolmente indebolito – analizzavano gli ambienti governativi di Tel Aviv.

L’accordo porta su tre punti : la fine delle ostilità da parte di entrambi, l’apertura di punti di passaggio fra Gaza e Israele e facilitazioni per i trasporti delle persone e delle merci. Nelle 48 ore seguenti all’accettazione dell’accordo, le parti si troverebbero al Cairo per negoziati indiretti – Israele infatti non negozia con Hamas, ma solo con dei mediatori.

L’ala destra del governo israeliano minaccia di mettere in pericolo la coalizione di governo. Diversi ministri affermano che Netanyahou ha capitolato e che se l’operazione militare viene fermata a questo stadio, si dovrà ricominciare fra qualche mese.

Il cessate il fuoco entrerebbe subito in vigore. Se osservato, marcherebbe la prima tregua da una settimana. Prima dell’annuncio della tregua, l’esercito israeliano aveva moltiplicato gli attacchi. In totale, 25 raid aerei sono stati segnalati sulla Striscia di Gaza nella notte fra lunedì e martedì. Hanno causato la morte di due civili.

Diversi razzi palestinesi sono caduti nel sud di Israele. Due razzi sono caduti per la prima volta dall’inizio delle ostilità sulla città portuale di Eilat, facendo quattro feriti.

Martedì sul suo sito internet, l’ala militare del movimento di Hamas, la Brigata Ezzedine al-Qassam, ha spiegato che si tratta di un’iniziativa di sottomissione e che avrebbe proseguito i combattimenti.

Il movimento non respinge il principio della tregua ma il fatto che non risponde a nessuna delle sue condizioni. La proposta egiziana prevede infatti negoziati fra palestinesi e israeliani ma dopo la fine delle ostilità. Ora, Hamas chiede concessioni prima di un cessate il fuoco.

Oltre che la fine dei bombardamenti, Hamas pone tre condizioni per abbassare le armi : la fine del blocco imposto nel 2006 da Israele alla Striscia di Gaza, ossia da quando Hamas governa il territorio palestinese; l’apertura del terminale di Rafah con l’Egitto e la liberazione di diversi prigionieri.

(Fonte : rfi.fr)