Continua la guerra delle dichiarazioni fra i responsabili americani e quelli russi dopo il crash del volo MH 17 della Malaysia Airlines in territorio ucraino.

Rispondendo all’affermazione di alti responsabili del servizio d’informazioni americano, i quali affermavano che “forse l’aereo è stato abbattuto per errore da separatisti prorussi male addestrati”, Anatoli Antonov, vice ministro russo della Difesa, giovedì ha dichiarato :

“E’ stato detto che i dati delle informazioni tecniche degli Stati Uniti e fotografie satellitari confermano che il missile è stato lanciato da una zona controllata dai separatisti. Domanda : dove sono le prove? Ho posto una serie di domande agli ucraini, ma non ho ottenuto risposta.”

I servizi d’informazione americani hanno ripetuto che non sono in grado di dire se il missile che ha abbattuto l’aereo sia stato lanciato da una zona controllata dai ribelli, né se i russi erano presenti vicino alla batteria al momento del tiro. Non hanno nemmeno le prove che i russi abbiano addestrato i separatisti a usare il Buk, un sistema antiaereo di fabbricazione russa che pare sia stato usato per il lancio del missile.

Alexandre Khodakovski, comandante del battaglione Vostok, una delle componenti militari dei prorussi, ha ammesso che i ribelli possiedono missili simili e non esclude che il missile possa essere stato lanciato dal territorio russo.

In un’intervista alla BBC, Alexandre Borodaï, primo ministro della Repubblica autoproclamata di Donetsk e nemico del comandante Khodakovski, ha dichiarato che i separatisti non possiedono questo genere di armi.