Si è aperta ieri sera al Rivellino con una conferenza stampa la Settimana del cinema d’oro russo. Le proiezioni (tutte gratuite) incominciano oggi all’Otello di Ascona, per concludersi il 12 agosto. Offriamo qui ai nostri lettori alcune immagini riprese da Ticinolive.
NOTA all’attenzione di buconero (v. blog) e di qualsiasi altro lettore interessato
— Ticinolive non pratica la censura e si oppone fermamente ad essa.
— Ticinolive è aperto alla critica (poi ognuno pensi quello che vuole).
— Il post in questione non è stato censurato. È sparito perché l’articolo (che in origine era una semplice galleria fotografica) è stato ripubblicato con accompagnamento di testo. Buconero può scrivere tutto quello che gli garba.
— Il professor De Maria, che è sopravvissuto alla guerra di Spagna, con ogni probabilità sopravviverà anche a buconero, uomo o donna che sia.
Il Rivellino è sempre una festa. Quelli che amano i formalismi, vadano da un’altra parte. Il Rivellino! questo strano edificio tutto in discesa (si entra dall’ultimo piano), senza ascensore ma con belle scale a chiocciola, adiacente al fortino leonardesco nel cui “antro” ho scattato due fotografie. Arminio Sciolli, Jean Olaniszyn sono i sacerdoti officianti, conducono le danze.
Per la conferenza stampa sono arrivati (almeno) in tre da Mosca: il famoso attore Victor Sukhorukov, la vicedirettrice di Gosfilmofond Larisa Andreeva e la storica del cinema e interprete (l’unica linea di comunicazione, la salvezza!) Natalia Nusinova. Tutti esprimono grande entusiasmo per il “festival parallelo” che sta per aprirsi. Il direttore generale Nikolai Borodachev arriverà tra due giorni.
Sukhorukov, 62 anni, ha recitato in 50 film, anche per la televisione, ed è stato il protagonista di “Happy Days”, film drammatico del 1991 presentato nel 1992 a Cannes. Parla sciolto e animato, racconta il suo amore per l’arte dei fratelli Lumière e la sua ammirazione per la Svizzera. Natalia traduce tutto, imperturbabile. Larisa Andreeva è una bella, giovane signora bionda. Vorrei intervistarla, Arminio giunge in mio soccorso pronunciando la fatidica parola “Journalist!” Apriti sesamo. Larisa, tramite Natalia, risponde.
“Che cos’è Gosfilmofond?”
“La più grande cineteca del mondo. O forse la seconda, i pareri divergono…”
“Quanti film possiede?”
“Sessantamila!”
“Quanti dipendenti ha?”
“Cinquecentosessanta”
“Più uomini o più donne?”
“Più donne, molte più donne” (ridacchia)
“Da quanti anni lavora lì?”
“Tredici anni”
“Da dove provengono i vostri fondi?”
“Sono fondi pubblici, dal governo”
A questo punto mi lancio in una domanda politica (non dovrei). Vedo subito che suscita un certo imbarazzo, le due donne confabulano un po’ più a lungo.
“Voi russi vedete l’Unione Europea come una nemica? Lei la vede così?”
“Io non vedo l’Unione Europea come una nemica, noi russi non la vediamo così”.
Dopo un gustoso e tradizionale risotto servito nella corte dal “mitico chef Francone” (ma le porzioni sono e-sa-ge-ra-te!) si penetra nella pancia del Rivellino per la proiezione della “Corazzata Potemkin”, in una rara edizione del 1925 presentata al Bolscioi, con accompagnamento musicale e poetico di Luca Congedo e Luca Barbieri, su testi Joyciani (James Joyce ed Eisenstein si incontrarono!) Tre panche spartane, parecchia gente in piedi e lo spirito di Leonardo da Vinci che ci guarda severamente dall’alto.
Nelle foto: Sciolli, Olaniszyn, il prof. Davide Rossi, Larisa Andreeva e Victor Sukhorukov. Notevole la foto dal titolo “La belle et la bête” ovvero “Jean è nettamente meglio di Rasputin”, con l’artista (pittrice e poetessa) di origine rumena Daniela Patrascanu, ora residente a Lugano, venuta a conoscere il festoso popolo del Rivellino, dove sarebbe felice di poter esporre le sue opere.
Mostra “Gioielli in fermento” a cura di Eliana Negroni.
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