(fdm) Pubblico volentieri questo testo giunto in Redazione, anche se, in verità, mi lascia perplesso. Come sempre si propone una cosa – buona, utile, prioritaria, anzi ineludibile, anzi irrinunciabile*** – attingendo, dove se no?, alla cassa pubblica. Piace alla corporazione e piace al sindacato.Venerdì 25 luglio (io sono un tipo preciso) Gabriele Gendotti, ex consigliere di Stato PLR, mi diceva, sconsolato: “In quattro anni hanno fatto 1 miliardo di deficit”. I politici (tutti) sono incapaci di controllare la spesa. Anzi, a dire il vero, non ci provano neppure.

Bellezza della democrazia. Cainero voterà SÌ. Io voterò NO.

*** Nulla di meno sicuro

 

C’erano quelli che dicevano: “Sono tutti uguali, rubano tutti.” E difatti rubavano anche loro.
C’erano quelli che dicevano: “Io sarei il primo socialista, ma l’essere umano è egoista.” E di fatti erano egoisti.
C’erano quelli che dicevano: “Io sarei il primo ad aiutare. Ma poi ci sono i furbi che se ne approfittano.” E difatti non aiutavano nessuno.
Ci sono quelli che dicono: “Ci vorrebbero meno bambini per classe. Ma non abbiamo i soldi.” E di fatti non vogliono meno bambini per classe.

Eppure per l’esercito spendiamo 4,4 miliardi di franchi all’anno. Non so quanti miliardi vengano investiti ogni anno in sponsorizzazioni di privati per eventi sportivi e spettacoli vari. Ma ci si potrebbe fare pubblicità anche sponsorizzando scuole pubbliche.

I ricchi negli ultimi anni hanno accumulato fortune sempre crescenti. Solo nel 2013 in Svizzera, il loro patrimonio è aumentato del 13,8% rispetto all’anno precedente, a 52’620 miliardi di dollari. Insomma i soldi ci sono. Solo che si preferisce investirli in altre cose. Eppure tutti sono d’accordo nel sostenere che andiamo incontro ad un futuro dove, per chi non abbia una preparazione scolastica molto accurata, non ci sarà futuro.

Allora? Come si fa? Ma certo, facile! Si faranno delle scuole private, ottime e carissime per i ricchi. E i non ricchi si arrangino. Ci sono quelli che dicono: “Non raccontateci fandonie, i soldi ci sono. Bisogna decidere quali sono le priorità.” Io voto sì.

Ferruccio Cainero, artista del racconto