L’Europa deve far fronte alle ricadute delle sanzioni commerciali che la Russia ha decretato nei suoi confronti : si allunga la lista dei paesi che chiedono all’Unione europea di essere indennizzati per le perdite che subiscono a causa delle sanzioni emesse da Mosca in risposta alle sanzioni dell’UE contro il governo russo.

La Finlandia, il paese che ha la più lunga frontiera comune con la Russia in seno all’UE, aveva sostenuto le sanzioni di Bruxelles contro Mosca. Ma il governo finlandese osserva che le conseguenze sono sproporzionate. L’anno scorso la Finlandia ha realizzato il 10% delle sue esportazioni con la Russia e il 18% delle importazioni. Secondo la Banca centrale finlandese, la proporzione delle esportazioni finlandesi colpite dall’embargo russo toccherà il 5%.

Il primo ministro finlandese, Alexander Stubb, ha indicato che si aspetta la solidarietà dell’Europa e che misure vengano attuate per suddividere il fardello delle sanzioni in maniera proporzionata fra i diversi paesi europei. Se l’impatto non sarà uguale “prenderemo provvedimenti – ha detto.

La Finlandia non è l’unica a lamentarsi. Polonia, Grecia e Spagna si sono già manifestate presso l’Unione europea per ottenere eventuali compensazioni per le perdite che dovranno subire a causa del divieto di esportare i loro prodotti in Russia.

“La prospettiva di litigi interni per sapere quali sono i paesi che devono ricevere un indennizzo potrebbe indebolire la capacità dell’UE di firmare degli accordi – fa notare l’agenzia Bloomberg. Inoltre in numerosi paesi dell’UE l’embargo russo sulle esportazioni UE rischia di indebolire ulteriormente una ripresa che fatica a manifestarsi.