Provocazione 2Questa immagine vuole rappresentare la “Provocazione”

OPORTET UT SCANDALA EVENIANT

andavo rimuginando stamani. La mia opinione sul “caso del giorno” – che è sostanziale e non accidentale, quindi non destinato ad esaurirsi presto – è chiarissima. Il socialista Bertoli ha perpetrato  a) un grossolano abuso  unito a  b) una calcolata provocazione. Secondo me ciò non porterà fortuna né a lui né al suo partito, ma su questo punto le opinioni possono divergere.

Oltre al famigerato PS potrebbe trovarsi in difficoltà lo stesso partito liberale radicale. Il motivo è presto detto. I Radicali – sia seguendo la testa sia seguendo la pancia – sostengono automaticamente la sparata di Bertoli. Mi ha colpito (ma non sorpreso), ad esempio, l’entusiasmo di Gendotti, tanto per fare un nome che conta, o che contava. Anche e soprattutto perché hanno votato NO il 9 febbraio. (Ricordarsi comunque le sante parole di don Camillo, rivolte al popolo di Brescello: “Nella cabina elettorale Dio vi vede, Stalin no!”)

Sul versante opposto i Liberali  – secondo logica – dovrebbero biasimare e condannare la plateale mossa bertoliana. Ma non lo fanno e stanno zitti, lasciando tutta l’iniziativa ai democristiani, che in questi giorni giocano briosamente all’attacco (anche sul caso Polanski-Chatrian-Solari).

Ho una soluzione da proporre? No, perché la divaricazione è reale e, come detto, sostanziale. Non si può medicare applicando una pomata da quattro soldi.

Post scriptum. Volendo ironizzare (magari non è una cattiva idea) la “linea” di Bertoli potrebbe essere schematizzata così:

POICHÉ LA PARTITA L’HO PERSA, DECIDO CHE NON VALE