Nella guerra contro la Russia, lo Stato ucraino è pressato dallo scorrere del tempo. Il governo di Kiev deve assolutamente regolarizzare la situazione nella regione del Donbass e le sue relazioni con Mosca prima dell’inverno, per evitare che le attuali difficoltà diventino un disastro economico e sociale.

Il crollo vertiginoso dell’economia ucraina si annuncia inevitabile se nessuna soluzione verrà trovata per calmare la regione del Donbass e riconciliare la sua popolazione con quella del resto del paese.

Va ricordato che Donetsk (un milione di abitanti) è la prima città industriale dell’Ucraina, che la regione del Donbass è la principale fornitrice di carbone del paese e che la fornitura di gas nel paese non è ancora stata ristabilita.
Non sorprende che la produzione industriale ucraina sia scesa del 5% lo scorso giugno e del 12.1% a luglio rispetto al luglio 2013.
80% delle miniere di carbone del Donbass sono chiuse a causa delle operazioni militari in corso.

La situazione è talmente grave che per garantire la produzione di elettricità nel paese, il primo ministro ucraino Arseni Iatseniouk ha firmato con l’Africa del Sud un contratto per la consegna di un milione di tonnellate di carbone.
Il 47% dell’elettricità ucraina proviene dal nucleare e la rimanenza è prodotta da centrali a gas e a carbone, che attualmente dispongono di riserve di combustibile solo fino a novembre. Una penuria che in Ucraina non era mai successa.

(Fonte : medias-presse.info)