Settimana scorsa l’informazione economica più importante era stata quella delle decisioni di politica monetaria annunciate dal governatore della Banca centrale europea, Mario Draghi, e le sue disastrose anticipazioni riguardanti la salute economica della Zona euro.
A fine agosto Mario Draghi si trovava a Jackson Hole, negli Stati Uniti, per partecipare al summit dei banchieri centrali. Il messaggio che Draghi aveva fatto passare era stato quello che la politica monetaria non può fare tutto e le politiche di austerità chieste da Bruxelles e dalla Germania non favoriscono la crescita.
Le parole di Draghi evidenziano un fatto noto : il crollo causato dalla fuga in avanti e dalla stampa di moneta, oppure il crollo causato dall’insolvenza legata all’austerità e alla recessione.
Dall’inizio della crisi dei mutui subprimes nel 2007, il problema è sempre lo stesso, niente è cambiato, niente è stato risolto. Abbiamo acquistato e guadagnato tempo a credito e a forza di deficit pubblici sempre più importanti ma nessuna riforma di fondo ha avuto luogo. Nessuna azione è stata condotta per correggere le cause profonde della crisi.
Dopo 7 anni di massicce iniezioni di liquidità nel mercato, la crescita economica degli Stati Uniti è deludente. Non c’è mai stata una ripresa.
In Europa è anche peggio. La Germania ha bloccato ogni rilancio importante attraverso l’utilizzo della stampa di moneta, esigendo politiche economiche di austerità, in un momento dove l’economia ha più che mai bisogno di spese pubbliche.
Mario Draghi annuncia un calo storico dei tassi in Europa, allo 0.05%, come dire che i soldi sono gratuiti. Soldi gratuiti che però non risolveranno la situazione, perchè le cause della crisi sono troppo profonde e Draghi lo sa e lo ha detto, spiegando che la politica monetaria non può fare tutto.
Draghi andrà sino in fondo. Riacquisterà attivi, alleggerirà le banche europee di tutti gli attivi più o meno ammuffiti, iniziando dai crediti immobiliari che si accumulano e che in futuro potrebbero essere dannosi, soprattutto se le bolle immobiliari francesi o inglesi dovessero esplodere.
Questa crisi è una crisi di sistema e sarà necessario che il vecchio sistema crolli affinchè un nuovo sistema possa prendere il suo posto. Il quadro economico dovrà essere completamente modificato, così come la mondializzazione, la governanza europea dovrà essere rielaborata, i trattati rivisti.
Ovviamente tutto ciò è impossibile, in quanto i disaccordi, gli interessi divergenti e le guerre di potere impediscono qualsiasi soluzione globale.
Dunque vi sarà il crollo, sia per l’iperinflazione legata all’eccessiva creazione di moneta, sia per la deflazione legata alla recessione causata dall’austerità, sia per entrambi i fattori.
Mario Draghi agirà come potrà, prenderà ancora tempo, ma qualunque cosa farà non sarà sufficiente per risolvere la crisi.
(Fonte : news360x.fr)