“La Direttiva è un organismo inutile”
“Vitta e Pini non sono filo-socialisti”
“Smania di novità”
“Faccia una bella intervista a Michele Morisoli!”

Franco Celio, granconsigliere, docente, una delle tradizionali colonne del PLR, si dimostra sempre molto disponibile verso il nostro portale, ciò di cui gli siamo grati. Le sue risposte sono in genere nette e concise, e la Redazione non le deve attendere a lungo. Un intervistato esemplare!

 

Francesco De Maria   Il Caffè ieri ha osato scrivere che la lista PLR per il governo presentata in giugno… potrebbe non essere definitiva. Una semplice provocazione? Una bufala?

Franco Celio   Mi sembra un’ipotesi poco credibile. Cambiare, uno o più candidati a diversi mesi dalla proclamazione ufficiale, mi sembra inverosimile.

Gli imprenditori per la Sinistra sono il diavolo ma per il Paese sono la spina dorsale e l’ossigeno. Il PLR è sempre stato, più di tutti gli altri, il partito degli imprenditori. Possibile che non se ne sia trovato UNO da mettere in lista?

FC   Non so a chi e a quanti sia stato chiesto. Evidentemente, dover stare in ballo quasi un anno per una candidatura senza garanzie di successo, non è entusiasmante per nessuno. Resto dell’idea che la lista si sarebbe dovuta presentare molto più tardi, come hanno fatto tutti gli altri partiti.

Chi ha deciso che Laura Sadis non dovesse ripresentarsi?

FC   Ufficialmente lei, “sua sponte coacta”. Di fatto, non so.

È stata una buona consigliera di Stato? È stata un’abile politica? (domande separate)

FC   Alle prima parte della domanda rispondo senz’altro di sì. Lo dimostra la grande credibilità della signora Sadis presso i cittadini. Nessuno l’ha notato, ma ha vinto tutte le votazioni nelle quali era in prima fila come direttrice delle Finanze (sgravi e freno all’indebitamento). Anche quando il partito, come lo scorso maggio, l’ha aiutata poco. L’abilità politica nell’ottenere appoggi dietro le quinte o nel crearsi una coorte di fans, invece, non è certamente il suo forte.

Presentarsi alle urne senza neppure un uscente è un handicap grave?

FC   Temo di sì.

Due grandi donne, due storie amare (una molto, molto più amara dell’altra). Il PLR porta sfortuna alle donne?

FC   Quelli a cui lei fa riferimento sono due casi molto diversi. Mi sembra comunque che in nessuno dei due il fattore “donna” sia stato determinante. Non credo quindi che se ne possa trarre una conclusione come quella che lei suggerisce.

Sarò sincero con lei, in questo momento (che non vuol dire per sempre) il partito mi sembra battuto. Se invece alla fine vincesse, l’esito di gran lunga più probabile sarebbe: Vitta – Pini. Come amministrerebbe il Cantone un governo Vitta, Pini, Bertoli?

FC   La sua domanda insinua che Vitta e Pini siano filo-socialisti. Il che è tutt’altro che dimostrato. [In effetti, lo vedrei come un governo di “centro-sinistra”. Tale era il senso della mia domanda. Rispetto alla risposta di Celio c’è ancora una sfumatura. Mi ha colpito ieri – è solo un esempio – sulla soglia del padiglione Conza l’entusiasmo con cui Giancarlo Nava, esponente di Belticino e della sinistra, mi parlava di Nicola Pini. Ma forse lo considerava solo in funzione anti-leghista, chissà]

Che cosa rimane dell’ala liberale del PLR? Io non so se oggi esista ma sono sicuro che una volta esisteva. Non ha mai raggiunto (penso io) le “viscere” del partito ma gli ha permesso tante volte di vincere. Gli ha permesso, forse, anche, di illudere la gente offrendo un’immagine di “equilibrio dinamico”. Ma ora?

FC   Altri dicono che ad essere scomparsa sia invece l’ala radicale… Mi sembrano, in ambedue i casi, semplici affermazioni polemiche. Quanto all’equilibrio, aspettiamo di vedere il programma. [Celio vuol forse suggerire l’idea che le “ali” non esistono più? Ciò rafforza il partito? O lo indebolisce? Su questo punto io non avrei dubbi, basta considerare come il partito ha vinto in decine e decine di anni]

Lei è Franco e anch’io sarò franco con lei. Il partito può vincere ad Ambrì e a Cimalmotto ma se non vince a Lugano… è spacciato. Il PLR può vincere a Lugano? Come si chiama la sua carta vincente sulle rive del Ceresio?

FC   La sua analisi “geografica” mi sembra corretta. Quanto ai nomi, la domanda andrebbe posta… sulle rive del Ceresio. Certo che la presenza di un candidato luganese noto al pubblico sarebbe stata utilissima.

Lei si è dimesso dalla Direttiva del partito. Perché? Queste sue dimissioni le ha confermate?

FC   Le ho confermate perché ho constatato che la Direttiva è un organismo inutile, che spesso – come nel caso della lista per il CdS – viene messo davanti al fatto compiuto.

La sera che presentarono la lista, al Capannone, Morisoli (Michele, l’altro non c’era) scommise con Bazzi una cena sul recupero del secondo seggio. Io non la sfido per un’altra cena, lei sicuramente accetterebbe ma io non voglio apparire provocatorio e sfacciato.
— Sotto quali aspetti è forte la lista PLR per il governo?

FC   Il fatto che siano perlopiù dei volti nuovi. In quest’epoca di “renzismo rottamatore”, può essere un vantaggio.

— Sotto quali aspetti è debole?

FC   Vale la stessa risposta: la smania di novità può avere anche il suo rovescio della medaglia.

Debbo decidere quale sarà la mia prossima intervista a un PLR. Lei… chi mi consiglia?

FC   Forse… Michele Morisoli, in quanto “padre” della lista! [La proporrò]

Esclusiva di Ticinolive, riproduzione consentita citando la fonte.