Nella Russia si può solo credere!

Piazza Rossa 2

La domanda del blogger GioD. La Russia ha un export di oltre 500 miliardi di dollari, un quarto del suo gdp… si può dire a ragione che è un paese che si regge sulle esportazioni. Sarebbe così gentile da spiegarmi cosa ci guadagna il cittadino medio russo dal fatto che il governo russo litiga con i suoi principali clienti? Potrebbe cercare di spiegarmi cosa può importare al cittadino medio russo se in un paese straniero c’è un presidente buono o uno cattivo? Se in un paese straniero si parla russo o no? Cosa gliene può materialmente importare che il suo governo annetta territori stranieri visto che la Russia è già gigantesca e siamo nel xxi secolo? Per come la vedo io il cittadino russo ha solo da perdere da questa politica di repressione/annessione.

 

Alisa risponde. La ringrazio GioD per la sua domanda alla quale rispondo volentieri, perché ho tanti parenti in Russia e questi miei parenti sono persone normali. Proprio come dice lei: sono “cittadini medi russi”. Prima però vorrei chiederle di leggere o ri-leggere il mio articolo “I russi del Donbass lottano per la libertà” dove spiego un po’ la storia di quel giovane paese che è l’Ucraina: chi ha litigato con chi, chi ha interesse in questo conflitto e quanta gente parla il russo sul territorio dell’Ucraina. Secondo l’ultima ricerca di Google più dell’80 per cento degli abitanti dell’Ucraina naviga in internet usando la lingua russa.

“La mente non può comprendere la Russia… Nella Russia si può solo credere” ha scritto il grande poeta russo F. Tyutchev. Si dice che nostra mentalità sia molto diversa dalla mentalità occidentale, e questo è certamente vero. La Russia ha vissuto nella sua storia esperienze uniche, molto diverse dalle esperienze di altri popoli e di altri paesi. Le porto un esempio: le sanzioni che USA e UE hanno decretato per punire la Russia e per mettere il popolo russo contro il suo governo. Il grande errore di questi occidentali consiste nel non comprendere che noi abbiamo una mentalità diversa. Quando il Paese è in pericolo e viene aggredito, i “cittadini medi” si uniscono al governo contro i nemici esterni. I nostri princìpi, la nostra morale non sono solo parole del celebre libro di Tolstoj “Guerra e Pace”.

I “cittadini medi” vivono con poco e sono felici con poco. In questo momento non soffrono per la mancanza di ostriche o foie gras nei nostri negozi e nei nostri ristoranti, a causa delle sanzioni. Quelli che soffrono e piangono sono pochi e ricchi: possono permettersi fare un salto a Parigi. Ma la classe media si nutre di prodotti nazionali. La Russia è così grande che da Kaliningrad a Vladivostok ci sono nove fusi orari; ciò significa che quando all’est vanno a dormire all’ovest si stanno svegliando. Abbiamo un territorio immenso, enormemente ricco e con diversi climi. Queste sanzioni assurde ci offrono la possibilità di intraprendere nuovi business agricoli e industriali. Negli ultimi anni abbiamo comprato dall’estero invece di produrre… non una buona politica per un paese così ricco!

Morale della favola: il “cittadino medio russo” e i suoi figli hanno solo da guadagnare: un futuro ricco di prodotti naturali senza OGM, posti di lavoro per tutti, relazioni vantaggiose con un paese amico che potrebbe sorgere ai nostri confini: sto parlando di una nuova repubblica chiamata “Novorossia”.

Alisa Kolokoltseva