“Il Ticinese non è razzista”
“Borradori è molto furbo”
“La lista PLR non è debole”
“Il PLR si sta spostando sempre più a destra”

Francesco De Maria ha incontrato nei giorni scorsi Giancarlo Nava, vice presidente di Belticino, e ha realizzato questa approfondita intervista. Le risposte di Nava, di tono moderato, rappresentano in un certo senso, la “summa” del pensiero di coloro che si oppongono alla Lega. Certi suoi “convincimenti” possono forse essere visti (secondo l’intervistatore) come “speranze”. De Maria tocca con alcune domande la vicenda del PLR per un suo personale interesse e perché pensa che ciò sia importante, non per far arrabbiare la gente.

Nava Giancarlo 2Francesco De Maria  Belticino ha fallito? Dico questo perché dopo la nascita di Belticino la Lega ha conseguito i suoi massimi successi elettorali.

Giancarlo Nava  In realtà Bel Ticino è nato dopo i successi elettorali cantonali della Lega nell’autunno del 2011. Un gruppo di amici, sorpreso dall’indifferenza dei media e dei Partiti verso il populismo dilagante, verso il dibattito politico squallido fatto di insulti e di attacchi alle persone, decise di costituire un’associazione con lo scopo di proporre le discussioni ad un livello più civile.

Mi piace riportare il nostro “chi siamo”, indicato fin dall’inizio nel nostro sito, www.belticino.ch

Abitiamo, lavoriamo, viviamo in Ticino. Donne, uomini, giovani, meno giovani. Ci piace discutere e che ognuno possa discutere liberamente, senza paura di essere denigrato, umiliato, intimidito. Anche in Ticino ci sono troppe ingiustizie e sono troppe le persone vulnerabili. E aumenteranno perché siamo in periodo di crisi, non solo finanziaria. Quali soluzioni? Quelle gridate nelle piazze o nei blog, tanto per raccogliere voti e distribuire potere? Oppure quelle ponderate, condivise nell’interesse comune? Troppi predicano per il Ticino, ma cercano solo poltrone, appalti e vantaggi personali.

Quali risultati concreti avete ottenuto, sin qui?

GN  Esistiamo da 3 anni, abbiamo avuto diverse riunioni, abbiamo condotto diverse azioni (petizioni, lettere, proteste, ecc.) e mi sembra che il risultato più grande sia stato quello di coinvolgere un nutrito gruppo di persone, di estrazione politica diversa (un migliaio) a ragionare come noi in termini di civiltà e di democrazia. Negli ultimi tempi non abbiamo più bisogno di prendere noi posizione su quanto succede perché altri lo fanno per noi: quotidiani, mass media, partiti, singoli cittadini, politici. Ora siamo in tanti a combattere non la Lega, ma il populismo (ovunque si nasconda), il razzismo, la xenofobia.

La saggezza ci insegna che al mondo non è mai tutto bianco o tutto nero. Che cosa c’è di buono nella Lega?

GN  La Lega è nata come movimento che voleva trasformare o rivoluzionare il sistema politico ticinese: in realtà non ha mantenuto le promesse e non è stata capace, malgrado i successi elettorali, di realizzare i punti del suo programma. Anzi oggi noi vediamo gli eletti leghisti in Consiglio di Stato o nei Municipi fare proprio il contrario di quanto il loro programma prevedeva (radar, moltiplicatore, tassa rifiuti, ecc.). Noi sorridiamo di fronte a queste contraddizioni, ma i leghisti della prima ora sono arrabbiati e in molti si sono allontanati dal movimento.

La provoco. Voi dovreste essere riconoscenti alla Lega. Infatti, se la Lega non esistesse… non esistereste neppure voi! Essa è la vostra “ragion d’essere”.

GN  No, assolutamente! La nostra “ragion d’essere” è il nostro Paese a cui vogliamo bene e che non vogliamo che si chiuda a nord verso il resto della Svizzera e a sud verso l’Italia, nostro riferimento culturale. Noi siamo per gettare ponti, per far crescere la convivenza sociale, per l’aiuto ai più bisognosi, per migliorare il nostro ambiente di vita e non per costruire muri.

Come ha scritto recentemente il filosofo Fabio Merlini “se avessimo un po’ di sale in zucca, anziché passare il tempo a insultarci nel modo più volgare, e a compiacercene morbosamente domenica dopo domenica, penseremmo a mettere in piedi un laboratorio di idee che ci aiuti a uscire da quella sudditanza verso “le cose così come stanno” che non sta uccidendo solo la Politica, ma anche la nostra fiducia in noi stessi. Il che corrisponde davvero alla morte del futuro.”

In questo senso abbiamo deciso di collaborare nei prossimi mesi con tutti quelli che, usando la fantasia ed il cervello, si propongono di far uscire il Paese dalla stagnazione in cui è ridotto. Innalzare muri è facile, abbatterli è molto più difficile. La storia insegna. E l’indifferenza e l’aggressività presenti nel Paese sono sintomi preoccupanti.

Da 1 a 10, quale partito si è opposto di più ai metodi della Lega? PLR, PPD, PS, UDC, Verdi ?

GN  Non sono molto tenero verso i Partiti. Quasi tutti in questi anni sono stati silenziosi o indifferenti, lasciando crescere il populismo senza combatterlo. Ora si sono accorti del danno, in ritardo, e tentano qualche soluzione. Io spero nei giovani.

Non voglio eludere la domanda e rispondo con i numeri: PLR 4, PPD 3, PS 6, UDC 2, Verdi 1.

Come giudica Belticino un leghista come Borradori? Delle (presunte) trasgressioni leghiste lo vede in qualche modo corresponsabile?

GN  Borradori è un bravo politico, molto furbo. E’ stato capace di barcamenarsi tra le contraddizioni della Lega con un’abilità che gli riconosco. Non ha partecipato o condiviso le trasgressioni leghiste, anche se non ha quasi mai preso posizioni esplicite. Ha comunque anche lui usato il domenicale leghista come veicolo per la sua propaganda personale, senza preoccuparsi troppo della linea violenta del giornale verso il Consiglio federale, il Consiglio di Stato, i Partiti e i Politici.

Parliamo del partito che “incarnava il Potere” e che è destinato ad avere un ruolo centrale nella mia copertura della campagna elettorale. Se le dico che la lista PLR per il governo è debole, non mi sento molto originale: l’hanno detto in tanti. Sono in errore? Se sì, perché?

GN  Non conosco abbastanza il PLR per poterlo giudicare, ma tento comunque di dare qualche risposta alle domande un po’ provocatorie, che in ogni caso apprezzo.

Anche se l’hanno detto in tanti per me la lista PLR non è debole: la sua forza sta nell’età dei candidati. Per combattere l’ ”involuzione, l’indifferenza e l’aggressività” (termini usati dal filosofo Fabio Merlini riguardo al Ticino di oggi) ci vogliono politici nuovi e giovani. Il PLR si è trovato nella necessità di comporre una lista nuova ed ha scommesso su giovani, magari poco conosciuti. Evidentemente è una scommessa. Non me la sento di darla perdente in partenza.

A suo avviso “provocare” (ammesso che sia successo) la rinuncia di Laura Sadis è stato un errore? La lista è debole perché ha zero uscenti? O è debole perché orfana di colei che seppe battere – nel 2007 – Marina Masoni?

GN  Di solito un uscente è forte e parte avvantaggiato. Ma è forte una Consigliera di Stato, (che io ho apprezzato) massacrata settimana dopo settimana dal Mattino e poco difesa del proprio Partito? Laura Sadis ha preso le sue decisioni in coscienza e non per questo ha indebolito il suo Partito.

Riguardo al problema centrale posto da Belticino – il rispetto dell’avversario nella lotta politica e la correttezza del linguaggio – un liberale e un radicale si pongono allo stesso modo? Reagiscono con uguale biasimo verso coloro che infrangono le norme?

GN  Per anni i liberali hanno taciuto, lasciando crescere l’indifferenza e la passività di fronte al degrado crescente. Qualche radicale invece, pesantemente attaccato dalla destra populista, ha dovuto difendersi, anche penalmente, e quindi in qualche modo ha reagito. Se i liberali e i radicali, lasciando in secondo ordine la difesa della socialità e del servizio pubblico che li vede divisi, si decidessero a combattere insieme per la giustizia, la laicità, la democrazia rappresentativa, sarebbe un bel passo avanti. Per intanto i segnali sono timidi.

L’attuale numero uno del partito svizzero – consigliere federale e presidente della Confederazione – è un europeista convinto al 200 per cento. Il PLRT potrà permettersi di andare all’elezione su una pura “linea Burkhaltèr”? La corsa non rischia di trasformarsi in un suicidio?

GN  Non sono in grado di dare giudizi a questo proposito e nemmeno di dare consigli. Probabilmente per un Partito che si sta spostando sempre più a destra è più vincente la linea di Schneider-Ammann di quella di Burkhalter. Ovviamente io da sinistra apprezzo di più le posizioni di Burkhalter.

Che relazione sussiste ai suoi occhi tra radicali e socialisti? Sono qualcosa di realmente diverso?

GN  Storicamente si sa che tra i fondatori del Partito Socialista vi erano anche radicali e che nel dopoguerra per diversi anni l’intesa tra radicali e socialisti ha prodotto una politica attiva di riforme per il Ticino. Bisogna anche premettere che esistono diversità anche tra i radicali e che i socialisti sono tutt’altro che uniti. In ogni partito o movimento vi è sempre una destra, una sinistra e un centro.

Detto questo penso che ci sono punti di incontro tra radicali e socialisti (la laicità, la giustizia sociale, la prevalenza del pubblico sul privato, il senso dello Stato), ma esistono anche differenze importanti sulla socialità, sull’economia privata, il mondo del lavoro, ecc. Se ci fosse il maggioritario radicali e socialisti potrebbero avere un programma comune.

Ho sentito tante dichiarazioni ottimistiche ma, secondo me, c’è ancora qualcosa di non pacificato all’interno del partito. È saggio andare a un’elezione “ultima spiaggia” o anche “essere o non essere”… così?

GN  Mi piacciono le domande provocatorie, ma in questo caso proprio non so rispondere perché non conosco abbastanza la situazione interna del PLR.

Mi faccia un identikit del militante-tipo di Belticino. Può citarmi alcune personalità di spicco che aderiscono o simpatizzano con Belticino?

GN  Più che militanti noi abbiamo aderenti che collaborano alle nostre azioni, partecipano alle assemblee, scrivono articoli. I nomi conosciuti sono i membri del comitato che appaiono anche sul sito: Marco Mona, presidente, Giancarlo Nava, vice, Isabella Medici Arrigoni, segretaria, Giosanna Crivelli e Paola Quadri Cardani. Per azioni particolari di volta in volta si aggiungono anche altri collaboratori. E’ difficile citare qualche nome di spicco perché il rischio è di fare preferenze non volute e di dimenticare qualcuno. In questo momento aderiscono alla nostra newsletter circa 1000 persone di ogni estrazione sociale e partito.

Che cos’è la “vedette dei media” Paolo Bernasconi per voi?

GN  Le vedette dei media sono coloro che scrivono o parlano in radio o tele nella direzione da noi indicata: quelli cioè che propongono un dibattito civile e rifiutano populismi, razzismi e xenofobie. L’avv. Paolo Bernasconi, ex procuratore pubblico e presente in diverse organizzazioni umanitarie, è uno dei tanti. [francamente, un po’ riduttivo; fdm]

Lei mi ha parlato con interesse e, mi sembra, ammirazione del giovane politico Nicola Pini, candidato PLR impegnato nella corsa per il Consiglio di Stato. Potrebbe essere lui la carta vincente nella difficile battaglia per la “detronizzazione” della Lega?

GN  Non conosco ancora abbastanza Nicola Pini. L’ho sentito e letto qualche volta e mi sembra un candidato valido perché giovane e preparato. Potrebbe essere la carta vincente del PLR se saprà condurre una campagna intensa, ragionata, con un programma semplice e convincente, non contro qualcuno, ma per un Ticino aperto e solidale.

Belticino vuole partecipare attivamente alla campagna elettorale. Se sì, in che modo?

GN  Non sosterremo alcun partito bensì singoli candidati vicini alle nostre posizioni, soprattutto etiche. Abbiamo deciso di organizzare un pubblico dibattito sul degrado del linguaggio sui social network vedremo di farlo prima di Natale. Per noi è chiaro che si tratta di un tema centrale e, in piena campagna elettorale, sarà di grande attualità.

La Lega perderà?

GN  Ma io le dico che la Lega sta già lentamente perdendo, magari ancora in modo non evidente, lo verifico ogni giorno ad esempio nel Mendrisiotto, dove vivo. Ma anche nel Sopraceneri. Bisogna capire che un conto è il Ticino, un conto è Lugano. Lugano è diversa, Lugano è il cuore del leghismo. A Bellinzona quasi la Lega non si sente.

La Lega perderà grazie a voi?

GN  No, la Lega perderà se gli altri partiti, in modo corretto e razionale, sapranno dimostrare tutte le contraddizioni di questo movimento che non ha saputo quasi mai tradurre in soluzioni i suoi proclami. Ha troppe volte illuso la gente con slogan accattivanti, ma raggiunto il potere non ha saputo o voluto realizzare le promesse, in qualche caso già citate, facendo proprio il contrario.

Per concludere con una domanda spinosa, lei ha usato più volte i termini “xenofobia” e “razzismo”. Perché (ammesso che lo sia, e che non lo sia solo in pochi casi isolati) il ticinese è razzista? A) Perché è ignorante B) Perché è di animo meschino 3) Perché la sua qualità di vita è molto peggiorata D) Perché si sente relegato in secondo piano E) Perché si sente trattato ingiustamente dall’autorità ?

GN  Il Ticinese non è razzista. Lo ha dimostrato in passato, accogliendo con grande generosità parecchi rifugiati (per esempio molti Cileni, vittime del golpe contro Salvador Allende). Purtroppo oggi le campagne della destra contro gli stranieri, i frontalieri e i diversi hanno disorientato il Ticinese medio che facilmente vede nell’altro, nel diverso, un potenziale nemico. Quindi non riesco a rispondere con nessuna della risposte indicate. Direi che oggi è molto diffusa la paura per un futuro incerto. Purtroppo abbiamo governanti deboli che non sanno mettersi d’accordo su soluzioni sicure e praticabili in grado di attenuare queste paure.

Esclusiva di Ticinolive. Riproduzione consentita citando la fonte.

PS. Si veda anche la prima intervista di Ticinolive a Giancarlo Nava, del 3 luglio 2012