Oggi vi propongo un quiz, perché i quiz vanno di gran moda e piacciono un sacco. Quale tipo di articolo l’avvocato Tettamanti non scriverà MAI ?

Risposta. Un articolo sulle elezioni cantonali. Può cascare il mondo ma… non lo scriverà. Io sì, io lo devo scrivere.

Pubblicato nel Corriere e riproposto con il consenso dell’Autore.

In Svizzera nel 2013 sono state emanate più di 800 (!) leggi che si dice riempiano 5.500 (ripeto: cinquemilacinquecento!) pagine. Nel 2012 e nel 2011 le pagine sono state rispettivamente 7.500 e 6.500. Dato che l’ignoranza della legge per noi poveri cittadini non è ammessa, mi chiedo cosa dobbiamo fare. Rimanere a casa un paio di giorni alla settimana per leggere e cercare di capire l’inondazione di nuove regole che ci sommerge? Penso non lo facciano neppure gli avvocati che pure le leggi le dovrebbero conoscere. Con questa inflazione legislativa ci troviamo come l’autista che deve guidare con un fortissimo nebbione e che non può che rallentare per limitare il rischio di collisione e augurarsi che gli vada bene. Ovviamente, rallentando ne soffre l’economia.

Le leggi emanate sono una fonte notevole di spese a diversi titoli. Innanzitutto la laboriosa preparazione, gli esami della burocrazia e dei costosi esperti, poi quelli parlamentari con legittima gioia dei politici di professione che arrotondano il loro reddito con continue riunioni di commissioni. Insomma, i costi dell’abuso della macchina burocratica e istituzionale. Emanata la legge, i successivi costi dovuti spesso all’istituzione di nuovi uffici o perlomeno all’assunzione di nuovo personale per sorvegliare l’applicazione e l’osservanza della legge. Ma non è finita. A questo punto iniziano i costi per i cittadini e le loro attività. Necessità di consulenze specialistiche per essere sicuri di non infrangere la legge, tempi morti e rallentamenti determinati spesso dall’obbligo di ottenere permessi, i quali oltretutto comportano il pagamento di tasse. Alla Confederazione si aggiungono i Cantoni. Nel Canton Zurigo i regolamenti che bisogna osservare per aprire e gestire un asilo nido riempiono 12 classatori federali.

L’informazione mi viene da un recente interessante libro «Die Schrumpf-Schweiz» di Simon Geissbiihler, dal quale desumo pure che negli ultimi quattro anni la Confederazione, i Cantoni ed i Comuni hanno creato 25.100 nuovi posti di lavoro. Vale a dire che ogni mese, nei quattro anni, 523 nuovi burocrati hanno preso servizio in Svizzera.

Ovviamente, ogni impiegato non costa solo il proprio salario con oneri sociali, ma necessita anche di spazi e infrastrutture per lavorare. Ma l’autore del libro non sapeva ancora che, come da notizie stampa degli ultimi giorni, nella Confederazione lavorano ulteriori collaboratori che non figurano nelle statistiche, perché assunti su mandato. Rappresenterebbero un ulteriore 10% della forza di lavoro. A giusta ragione si è scandalizzati per tali sistemi escogitati per ridurre statisticamente il numero dei burocrati confederali.

Qualcuno mi potrà obiettare che noi però abbiamo una burocrazia preparata ed efficiente, specie se confrontata ad altri Stati. Non ho difficoltà a riconoscerlo, anche se qualche dubbio mi ha preso leggendo che nel 2013 la Confederazione ha speso 858 (ottocentocinquantotto!!!) milioni in consulenze esterne. Vale a dire in esperti, rapporti, studi che ovviamente la nostra pure ben nutrita burocrazia non è stata in grado (per eccessivo carico di lavoro?) di effettuare. O che le migliaia di pagine di leggi siano troppo complicate anche per loro?

La enorme, faraonica cifra di 858 milioni non deve impressionare più di tanto. Più si sviluppano Stato e burocrazia, più si sviluppa una economia (spesso parassitaria e da sottobosco) che vive dell’amministrazione statale e che senza i relativi mandati fallirebbe.

Anche in Svizzera, contrariamente alle nostre illusioni, l’andazzo è sempre più preoccupante. Colpa dei politici? Anche. Ma ancora più colpa nostra di cittadini ormai abituati per ogni piccolo problema o contrattempo a chiedere l’intervento dello Stato. Che poi paghiamo.

Tito Tettamanti