Martedì 4 novembre la Banca centrale europea (BCE) inizia ad assumere la supervisione delle 120 banche più grandi della Zona euro, che costituiscono l’82% degli attivi bancari europei. Obiettivo : evitare nuove crisi e migliorare il finanziamento dell’economia.

L’entrata in vigore del meccanismo di supervisione gestito dalla BCE arriva 9 giorni dopo i risultati della valutazione dei bilanci delle banche europee e degli stress test di questi istituti.

“La BCE ha superato la prima tappa – spiega Grégory Claeys, del think tank belga Bruegel – Grazie agli stress test, l’istituto ha una visione precisa della salute delle banche che prende in supervisione.”

La nuova missione della BCE è ambiziosa : identificare con largo anticipo i rischi e agire rapidamente per neutralizzarli. Si tratta di evitare nuove crisi bancarie simili a quelle che hanno colpito l’Irlanda, la Grecia e Cipro.
In questi paesi, secondo la BCE, i supervisori nazionali si erano mostrati troppo compiacenti verso le banche e avevano sottovalutato i rischi.

“Una disinvoltura che aveva aumentato la crisi dei debiti sovrani, perchè le banche in difficoltà, principali detentrici del debito dello Stato, avevano aggravato le difficoltà dei paesi e viceversa – commenta Frédérique Cerisier, della banca francese BNP Paribas.

Per spezzare i pericolosi legami fra supervisori locali, banche e Stati, nel 2012 i paesi membri della Zona euro avevano deciso di lanciare l’Unione bancaria. La prima tappa sarebbe stata la costruzione di un meccanismo di supervisione unica, affidato alla Banca centrale europea.

La BCE si assicurerà che le banche siano capitalizzate a sufficienza, che detengano abbastanza liquidità e che siano provviste di una governanza e di procedure di controllo dei rischi adattate alla loro attività.

I supervisori della BCE verificheranno l’evoluzione dell’esposizione della banca, controlleranno ogni informazione trasmessa dal controllo dei rischi e eseguiranno controlli sul posto.
In caso di problema avvertiranno il comitato di supervisione, suggerendo le misure da adottare.

La BCE dovrà dimostrare di essere un supervisore credibile, provando che non esistono conflitti d’interesse fra il condurre la politica monetaria europea e supervisionare le banche della Zona euro.
In teoria le due attività saranno separate, ma nei fatti l’informazione circolerà fra di esse. Secondo alcuni economisti questo non è negativo : conoscere in permanenza lo stato di salute delle banche aiuterà la BCE a condurre una politica monetaria mirata.

La BCE non dovrà comunque perdere di vista le altre 4 000 banche della Zona euro. E’ stato deciso che il controllo di queste piccole banche rimarrà prevalentemente nelle mani dei controllori nazionali, soprattutto a seguito delle pressioni del governo tedesco, che non vuole perdere il controllo delle Landesbanken, le banche regionali del paese.

“Il pericolo è dato dal fatto che alcune di queste banche rappresentano un rischio sistemico – sottolinea Jezabel Couppey-Soubeyran, scrittore e specialista sul tema presso l’università di Parigi. Un argomento al quale la BCE replica che si riserva il diritto di assumere pienamente il controllo di queste piccole banche a rischio, se ve ne sarà necessità.

(Fonte : Le Monde.fr)