Dai primi risultati delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, mercoledì, i repubblicani mantengono la maggioranza alla Camera dei rappresentanti e conquistano il Senato. Il loro predominio sul Congresso è assoluto.

Dalle prime proiezioni del voto che si è tenuto martedì 4 novembre, i repubblicani hanno ottenuto i seggi necessari per conquistare il Senato, mantenendo il controllo della Camera dei rappresentanti. Gli elettori erano chiamati a rinnovare il mandato dei 435 deputati della Camera dei rappresentanti, di un terzo del Senato (36 senatori) e di 36 governatori su 50.

Malgrado la vittoria dei repubblicani sia confermata, sulle cifre esatte del voto le prime proiezioni sono ancora incerte. Secondo quanto comunicato dalla NBC, alla Camera dei rappresentanti i repubblicani ottengono 242 seggi, contro 193 per i democratici, mentre il canale televisivo CBS dà 226 seggi ai repubblicani e 209 ai democratici.

I sondaggi all’uscita delle urne hanno mostrato un elettorato scontento. Il 79% degli elettori disapprova il lavoro del Congresso e due terzi ritengono che il paese vada male. Pochi si dicono soddisfatti del lavoro del presidente Barack Obama e solo il 22% degli elettori ritiene che la prossima generazione di americani vivrà meglio della generazione attuale.

Dopo questa sconfitta legislativa, Barack Obama subirà la stessa sorte di tutti i suoi predecessori dal tempo di Ronald Reagan, obbligato a terminare il mandato alla Casa Bianca con due Camere del Congresso controllate dal partito avversario.

Poco prima dell’apertura dei seggi, Obama aveva dichiarato a una radio del Connecticut che la carta elettorale era eccezionalmente sfavorevole ai senatori democratici : “E’ probabilmente il peggior gruppo possibile di Stati per i democratici da Dwight Eisenhower.”

Indubbiamente, la relativa impopolarità di Obama ha portato pregiudizio ai candidati democratici.
L’accumulo di controversie e scandali – rivelazioni sull’agenzia di spionaggio NSA ai danni dei cittadini americani, la pressione fiscale, il malfunzionamento del settore sanitario, la mancanza di lavoro, la povertà crescente, la perdita di benessere della classe media, l’afflusso massiccio di immigrati clandestini alla frontiera messicana, il personale sanitario americano colpito dal virus Ebola – e le crisi all’estero – Ucraina e Siria – hanno pesantemente sottolineato la mancanza di leadership dell’amministrazione democratica a Washington.