Soldati

“Implacabile, irrazionale, viscerale lotta”

I verdi, detti anche verdognoli, obbligati, addirittura vocati a salvare il mondo dalle catastrofi ecologiche causate da quell’Homo erectus sapiens che siamo noi, poco eretti se con erectus si parla di erezione, e eretti solo prima che sopravvenga la coxartrosi (artrosi delle anche) se si disanima la capacità di camminare sulle proprie gambe, ma comunque sempre poco sapienti se per sapiens si intende la capacità di ragionare e acquisire conoscenze, i verdi, dicevo, hanno abilmente ma rocambolescamente spacciato  l’incidente di Fukushima per un immancabile e prevedibile guasto di una centrale nucleare, quando invece si trattava di un incidente tellurico millenario (che si verifica al massimo una volta per millennio), come lo è stato il maremoto con conseguente catastrofico tsunami che ha demolito la suddetta centrale. Nella loro implacabile, irrazionale e viscerale lotta alla produzione di energia di origine atomica, che, lo si voglia o no, è la forma di produzione di energia elettrica (è di quella, e solo di quella che si parla) più ecologica dopo quella delle centrali idroelettriche (che in pratica non fanno altro che tramutare un’altra energia, disponibile in quantità illimitata, gratuita e assolutamente ecologica, parlo della forza di gravità), hanno abilmente sfruttato la paura innescata nella pubblica opinione dal problema dei rifiuti radioattivi e dal disastro di Chernobyl del 1986 (quello sì, un vero incidente nucleare, ma  rimasto praticamente unico per la gravità delle conseguenze) per indurre un Consiglio federale composto da almeno 6 pecore (di cui 3 combattive donzelle) a proclamare una prossima uscita dal nucleare. Una decisione di pancia, sull’onda di una violenta emozione, improvvida come sono tutte le reazioni prese nel panico. Aggravata dal fatto di essere una decisione fatta per accattivarsi la simpatia di un elettorato disorientato se non disinformato.

Nucl 1Le conseguenze economiche di questa politica le pagheremo tutti, e saranno pesanti, anche se più o meno inavvertite, perché le subiremo a piccole dosi successive, secondo la tecnica del salame tagliato fetta dopo fetta. I verdi, tutti furbi come il savoia (quello ticinese, non i savoia piemontesi), non avranno la minima difficoltà a dimostrare che la decisione fatale era stata presa quando loro non avevano responsabilità governativa alcuna. Noi, grazie al fatto che l’unica possibilità attuale di produrre energia a prezzi economicamente ragionevoli è quella di ricorrere al carbone, disponibile in America come in Cina o in Russia e anche in Europa in quantità praticamente illimitate e a bassissimo costo, carbone che i verdognoli aborriscono però quasi come l’atomo, importeremo a caro prezzo energia elettrica di origine atomica da chi la produrrà in pratico monopolio, a pochi metri dal nostro confine. Detto in altre parole, pagheremo caro quel che avremmo potuto produrre noi a minor prezzo e, dulcis in fundo, diventeremo dipendenti da stati esteri. I cittadini svizzeri, come quelli tedeschi (il loro governo ha preceduto il nostro nel proclamare un’insensata, comunque mal soppesata uscita dal nucleare), dopo aver sovvenzionato per anni con centinaia di miliardi quelle barzellette, dal punto di vista energetico, che sono gli impianti eolici e quelli solari, capiranno a poco a poco che l’uscita dal nucleare era stato un errore marchiano. I verdi, come le foglie al cui colore si richiamano, saranno nel frattempo ingialliti (rossastri lo sono sempre stati, anche nella loro primavera). Ma, siccome l’Homo erectus sapiens è notoriamente anche “fantasticans”, non avranno difficoltà a trovare un altro capro espiatorio per persistere nella loro opera salvifica: la zanzara tigre è al lavoro da qualche anno, il virus Ebola è in crescita di popolarità e la natura sarà in grado di fornirci ad ogni momento sorprese sgradevoli, tali da giustificare e rendere indispensabile il loro intervento. Hanno scoperto le piogge acide, arroncigliato in gabbie ormonali il povero e innocuo bostrico, salvato le foreste moribonde, rattoppato il buco dell’ozono, e adesso stanno operando in modo egregio per salvarci dal repentino riscaldamento della terra che in passato si è verificato a più riprese negli intervalli tra una glaciazione e l’altra. Obiettano che a quel momento non c’erano le automobili e il riscaldamento o il raffreddamento delle case, le caverne e le palafitte erano ad aria condizionata naturale e i trasferimenti fatti con il cavallo di San Francesco o con la piroga a remi. E`vero, ma i cambiamenti climatici ci sono stati lo stesso.

Nucl 2La tecnologia nucleare è in continua evoluzione, siamo alle centrali di quarta generazione. In tutto il mondo se ne costruiscono a centinaia, in Cina, in India, in Russia e in particolare negli USA, che grazie al fraking si sono liberati dalla dipendenza dai paesi Opec e potrebbero quindi rinunciare all’atomo restando energeticamente indipendenti. I rifiuti radioattivi delle nuove centrali sono sensibilmente diminuiti per quantità e radioattività rispetto a qualche anno fa. E gli studi e le ricerche continuano in tutto il mondo. In questo campo la Svizzera, che da sempre mena giustamente vanto di voler essere alla punta del progresso, sta diventando una Cenerentola. In questo anno di grazia 2014, al Politecnico federale di Zurigo per studiare fisica nucleare si sono iscritti 15 studenti. Solo tre di loro sono svizzeri. Tre studenti svizzeri in un campo scientifico che fornisce al mondo una parte più che ragguardevole dell’energia occorrente per la vita quotidiana e lo sviluppo economico.

Gianfranco Soldati