“Spero che Denti sia il primo di una lunga fila”
“La Lega si sta chiudendo su se stessa”
“Sono stata anch’io socialista”
Un riconoscimento per Zali

Intervisto oggi, in attesa della grande riunione di domani sera, l’on. Michela Delcò Petralli, una convinta sostenitrice della “strategia d’assalto” (populista, secondo i detrattori) che dovrebbe schiudere al leader Verde le porte del Consiglio di Stato.

Un’intervista di Francesco De Maria.


Francesco De Maria   Si avvicina la data fatidica. Mi dica come s’immagina la riunione dell’11 dicembre all’Hotel Ceresio.

Michela Delcò Petralli   E’ un incontro con parte della popolazione. Penso che sarà un incontro arricchente tanto per Sergio che per chi vi parteciperà. E ci partecipano anche molti iscritti al nostro partito. La trovo una iniziativa molto interessante. Sergio ci aveva informati prima e siamo stati tutti entusiasti dell’idea.

Sarà un convegno di carbonari? Perché i giornalisti non saranno ammessi?

MDP   Non è un comizio ma un incontro di lavoro con le persone che vogliono dare una mano a Savoia. Normale quindi che sia privato, d’altronde conoscendo il cantone è comprensibile che qualcuno preferisca partecipare senza troppa pubblicità.

Per quale motivo certi potenziali sostenitori dovrebbero nascondersi? Che cosa temono?

MDP   Mi sembra di avere già risposto.

Se l’ “operazione Savoia” dovesse riscuotere ampio successo, i beneficiari sarebbero probabilmente quelli che io chiamo (ma a loro il nome non piace) il “Vecchio Potere”… Scommetto che non vi direbbero neppure grazie!

MDP   Se eleggeremo un consigliere di stato, la politica di questo cantone finalmente cambierà. I vecchi poteri vogliono esattamente il contrario. [La portata della mia domanda, non molto chiara, era più limitata. Ipotizzavo un notevole risultato della lista Verde, capace di intaccare il secondo seggio leghista a vantaggio del PLR]

Parliamo di numeri. I numeri per eleggere Sergio in governo non ci sono. Lo vede anche lei. Mi dica come potrebbe accadere il miracolo.

MDP   Se i numeri ci saranno o no, lo sapremo solo dopo il 19 aprile, a meno che lei tra le sue tante qualità non abbia anche quelle divinatorie. [Alcuni pensano che io le abbia] Sergio Savoia corre per vincere, ma non corre da solo. In questi quattro anni di legislatura i Verdi hanno lavorato bene e con passione, dimostrando di non essere prigionieri di schemi partitici ma di saper collaborare con tutte le forze politiche sui temi condivisi. Credo che gli elettori abbiano capito bene questo e siano disposti a fare scelte innovative.

Parliamo del Popolo Verde. Non c’è nessuno che mormori “Il capo si è troppo allontanato dalla linea ecologista tradizionale” oppure “Non voglio un capo populista”?

MDP   Fare politica ecologista significa trovare delle soluzioni ai problemi che affliggono il nostro territorio, senza perdere di vista il legame, stretto, con l’ambiente in cui viviamo. Per la campagna del 2011 il nostro motto era “voglia di vivere meglio”. Se vogliamo vivere meglio dobbiamo attivarci su diversi fronti: creare lavoro o mantenere il lavoro per i residenti, combattere la disoccupazione, soprattutto quella giovanile (e siamo al 16% secondo i dati ILO) , opporci all’insediamento di capannoni della logistica che mangiano il territorio ma non creano lavoro, salvare gli spazi verdi, diminuire il traffico, spingere per una conversione sostenibile dell’economia ticinese… Se populismo significa difendere, con passione e tenacia, il bene di tutta la popolazione residente, anche contro gli effetti della globalizzazione e della libera circolazione, allora sono populista anch’io come lo sono tutti i movimenti di cittadini che stanno nascendo in modo spontaneo in tutto il mondo: da quelli che occuparono Wall Street (Occupy Wall Street) agli Indignados (in Spagna). Continuare ad ignorare o a sottovalutare il malessere della popolazione, significa alimentare la rabbia e la frustrazione, creando le premesse per l’ascesa di movimenti nazionalisti che richiamano alla memoria le più tristi pagine della nostra storia.

Savoia potrebbe essere, 25 anni dopo, il nuovo Nano Bignasca?

MDP   Nano Bignasca non è replicabile, come non lo è nessuno di noi. Sergio Savoia è Sergio Savoia.

Perché l’ex socialista Savoia è così duro e sarcastico verso i compagni?

MDP   Noi lavoriamo bene con i socialisti presenti in Gran Consiglio, ma, purtroppo, ci sono alcuni “compagni” che non mancano di denigrare il nostro movimento e il suo coordinatore. Quelle di Sergio mi sembrano più delle risposte alle provocazioni che degli attacchi gratuiti.

Il dottor Denti è stato accolto a braccia aperte. Sarà il primo di una lunga fila?

MDP   Spero di sì. Franco Denti è arrivato nei Verdi perché, e lo cito “ha apprezzato il lavoro parlamentare dei Verdi” e noi abbiamo apprezzato il suo, soprattutto in ambito sociale e sanitario su cui ci siamo sempre trovati sulle stesse barricate.

Alla conferenza stampa egli ha detto, testuale: “L’Ordine dei medici voleva che il suo presidente restasse in Gran Consiglio”. Le pare un valido motivo?

MDP   Sì, mi pare un valido motivo, soprattutto adesso che in Parlamento si discute della pianificazione ospedaliera. Un tema che sarà necessariamente ripreso anche nella prossima legislatura. L’alternativa per Franco era: o smettere di fare il deputato o correre con un altro partito. Ha scelto di rimanere attivo in Parlamento e ha fatto bene. Solo dopo ha deciso con quale gruppo voleva portare avanti i temi che gli stanno particolarmente a cuore, e ha scelto i Verdi. Perché? Probabilmente perché sono quelli che rispondono meglio al suo modo di essere e di fare politica.

Lei ha partecipato alla stesura dell’attesissimo libro, che tarda!, “la Grande Bugia”?

MDP   No.

Da quanti anni le Sue idee sono Verdi? Da quanti anni fa politica attiva?

MDP   Nella mia vita ho avuto una grande fortuna, quella di poter passare gran parte della mia infanzia e adolescenza in montagna con un “padre” sostitutivo che, senza saperlo, era un ambientalista convinto. Credo sia stato lui a farmi apprezzare e rispettare la natura e credo sia stato ancora lui a rendermi attenta al fatto che la natura va protetta e rispettata. Da qui la mia sensibilità ambientalista. Poi, nel 2007, ho finalmente trovato il movimento in cui accasarmi politicamente. La decisione di entrare nei Verdi è immediatamente seguita alla posizione della dirigenza socialista in merito all’inceneritore di Giubiasco. E’ stato quello che mi ha definitivamente allontanato dall’area socialista. E non mi sono pentita!

Che giudizio dà sulla Lega, sulla sua storia e sulla sua recente evoluzione?

MDP   La Lega è stata un movimento dirompente che ha scosso le fondamenta della politica ticinese. E non è stato un male, anzi. Oggi però la Lega con l’anima sociale di Giuliano Bignasca non esiste più, o fa fatica a resistere. La Lega si sta chiudendo su se stessa e negli stessi schemi partitici che aveva combattuto. Si delinea però un nuovo indirizzo politico che è quello portato avanti dal ministro Zali. Da buon giurista Zali sa leggere i problemi e, da buon giurista, sa trovare anche le soluzioni (lex semper dabit remedium). Oggi i problemi del Ticino sono fondamentalmente due: il lavoro (quello che non c’è o è precarizzato) e l’ambiente, e sono temi interconnessi tra loro. Zali mi sembra aver colto questo legame, e spero che possa portare avanti i suoi progetti con il sostegno di tutto il suo partito. Come sempre, sui temi condivisi, noi ci saremo.

Mi permetto di finire (mi scusi) con un quadro pessimistico, forse non il più probabile. L’elezione va male: niente seggio in Governo, magro bottino in Gran Consiglio. Che cosa fa Sergio? Che cosa fa Michela?

MDP   Sul risultato elettorale dei Verdi ho già scommesso una cena***. Io ci credo. In ogni caso continueremo a lavorare come abbiamo fatto fino ad oggi e se saremo sconfitti sapremo leggerne le cause e ci risolleveremo più forti di prima!

*** NOTA. Il 9 febbraio ho vinto una cena al Principe Leopoldo (con l’on. Boneff). Non so se scommettere con l’on. Delcò Petralli, non vorrei che Sergio si offendesse. Ci voglio pensare ben bene.

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