migranti 1Rapporto sul traffico di migranti a scopo di lucro e le sue implicazioni per la Svizzera

In Svizzera, nonostante i progressi registrati, la lotta al traffico di migranti a scopo di lucro è ancora insufficiente e necessita dunque di essere intensificata. In particolare, le reti di passatori attive a livello internazionale pongono le autorità di perseguimento penale di fronte a grandi sfide. Questa è la conclusione a cui giunge il rapporto elaborato dall’Ufficio centrale del Servizio di coordinazione contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti.

Il rapporto «Traffico di migranti a scopo di lucro e sue implicazioni per la Svizzera» dell’Ufficio centrale del Servizio di coordinazione contro la tratta di esseri umani e il traffico di migranti (SCOTT) offre un’ampia panoramica del fenomeno criminale ed evidenzia le sue implicazioni per la Svizzera. Oltre alle modalità operative dei passatori, il rapporto descrive dettagliatamente anche le varie rotte utilizzate per i passaggi clandestini verso l’Europa e fornisce informazioni sulle reti di trafficanti di migranti. Al contempo mostra anche le lacune rilevate nell’azione di contrasto nonché le possibili misure di ottimizzazione.

Dal rapporto si evince che i passatori sono generalmente organizzati in reti fluide, composte di piccoli gruppi che si contraddistinguono per l’elevato grado di flessibilità e mobilità. I gruppi di passatori vantano ottimi contatti a livello internazionale e prevedono una complessa ripartizione dei compiti. I passatori stessi tendono, infine, sempre più ad agire nell’ombra.

Privilegiato il traffico di migranti via terra

I passatori ricorrono maggiormente all’impiego di documenti falsificati prodotti con tecniche sempre più raffinate per ingannare le autorità preposte e garantire così l’entrata o il soggiorno dei migranti in Svizzera e negli altri Paesi di destinazione europei. Nell’Europa orientale e sud-orientale esistono ad esempio laboratori in cui vengono contraffatti e falsificati i documenti più svariati di quasi tutti gli Stati Schengen.

Le rotte utilizzate per il passaggio clandestino dei migranti irregolari sono in continuo mutamento. Nella maggior parte dei casi i migranti giungono in Svizzera via terra seguendo le varie rotte che attraversano gli Stati balcanici. L’entrata avviene di solito utilizzando i valichi stradali e ferroviari delle frontiere interne dello spazio Schengen situati a sud, sud-ovest e ad est del nostro Paese.

In genere i gruppi di passatori hanno legami di natura etnica con i migranti che trasportano. In Svizzera attualmente sono coinvolti nel traffico di migranti a scopo di lucro prevalentemente gruppi criminali di etnia albanese, siriani e, in minor misura, eritrei, seguiti dai gruppi provenienti dal Vicino e dal Medio Oriente, dalla Cina, dall’Africa e dallo Sri Lanka.

Lacune e possibili soluzioni nella lotta al traffico di migranti

Sulla base di tali informazioni, il rapporto analizza le lacune tuttora esistenti in Svizzera nell’ambito della lotta al traffico di migranti. Il traffico di persone è un reato che può essere scoperto solo grazie ai controlli effettuati dalle autorità di perseguimento penale. Il numero esiguo di casi effettivamente accertati indica che a questo fenomeno non è accordata sufficiente attenzione e/o che mancano le necessarie conoscenze specifiche per contrastarlo.

I gruppi di trafficanti sanno bene come sfruttare a loro vantaggio le lacune nella lotta alla criminalità e le zone grigie esistenti nella suddivisione delle competenze tra le autorità. Tra le soluzioni indicate nel rapporto per contrastare le reti di passatori figurano la formazione e la nomina di specialisti presso le autorità di polizia e giudiziarie, l’attribuzione di indagini alla polizia giudiziaria, l’utilizzo coerente degli indizi, l’introduzione di una competenza facoltativa della Confederazione per il perseguimento penale e l’acquisizione di informazioni sui passatori nell’ambito del primo interrogatorio cui sono sottoposti i richiedenti l’asilo.

Il rapporto è stato allestito da fedpol in stretta collaborazione con l’Ufficio federale della migrazione e il Corpo delle guardie di confine ed è destinato ai Cantoni e alle autorità partner di fedpol. Vista la chiusura redazionale nella primavera 2014 è possibile che singoli passaggi del rapporto non rispecchino più la situazione attuale. Una versione classificata del rapporto è stata trasmessa alle autorità partner nell’estate 2014. La presente versione del rapporto è destinata al pubblico ed è stata leggermente ridotta.

Ufficio federale di polizia