Il grande compositore austriaco Wolfgang Amadeus Mozart mori a Vienna il 5 dicembre 1791, all’età di 35 anni. Di lui non si parla solo per le pagine indimenticabili di musica classica che ha lasciato, ma anche per il mistero che avvolge la sua morte.

Circa la sua morte, di sicuro c’è solo che è morto, scriveva Enrico Silvestri su Il Giornale.it nell’agosto 2010 : “Non perché manchino le ipotesi, ma perché ce ne sono troppe. Per la precisione 118 cause. Le ha contate il dottor William J. Dawson, un chirurgo ortopedico in pensione.”

“Wolfagang Amadeus Mozart morì a Vienna il 5 dicembre del 1791 – scrive Silvestri nel suo articolo – Si mise a letto il 20 novembre 1791, dopo esser stato assalito da febbre alta, dolori addominali e vomito. Il 4 dicembre le sue condizioni peggiorarono improvvisamente. Un’ora dopo la mezzanotte, Mozart moriva.

Il giorno del funerale pioveva a dirotto. Dopo la messa funebre, parenti e amici si fermarono alle porte di Vienna lasciando che il carro portasse la salma al cimitero. Solo qualche giorno la moglie Costanze Weber si recò al camposanto, dove per una serie incredibile di eventi nessuno seppe mai indicarle l’esatta sepoltura del marito. Da allora fiorirono le leggende, compresa quella che Mozart non era morto ma fuggito dalla capitale, inseguito da debiti o mariti gelosi. O che era stato avvelenato, per gelosia professionale, dal compositore italiano Antonio Salieri.

Leggende a parte, la vera causa di morte di Wolfgang Amadeus Mozart è rimasta per oltre 200 anni un vero giallo. Tante in merito le teorie. William J. Dawson, medico nonché bibliografo per la Performing Arts Medical Association, ha deciso di studiarle tutte. Giungendo a un risultato non certo preciso: sono 118 le ipotesi che potrebbero spiegare la morte del genio di Salisburgo.

“Analizzarle ha dato risultati a volte confusi, complicati – ha scritto il medico in pensione (…) La conclusione è dunque che una risposta precisa non ci sarà mai. E uno dei motivi è che non essendo disponibili evidenze dirette i ricercatori in tutti questi secoli si sono dovuti basare sui racconti della vedova di Mozart, Constanze e dalla sorella Sophie, resi fra l’altro decenni dopo la sua scomparsa.

Documento importante per le indagini è stato anche quanto scritto dal figlio Karl Thomas e infine le memorie di un medico viennese, redatte anni dopo la morte del compositore, ma derivanti da alcuni colloqui con chi curò Mozart nei suoi ultimi giorni. A tutto ciò si aggiunge la difficoltà di tradurre termini scientifici che col tempo hanno assunto significati differenti.

Insomma, Dawson è giunto alla conclusione che la cosa migliore era dividere le possibili cause di morte di Mozart in cinque gruppi: avvelenamento, infezioni, malattie cardiovascolari, malattie renali o un misto fra alcune di queste patologie.
Ma l’ex chirurgo ortopedico ammette: “Se dovessi scommettere una piccola cifra, lo farei puntando sull’insufficienza renale. È la diagnosi più comune nei documenti analizzati.”
Nella categoria “infezioni” sono comprese teorie già battute da altri esperti, come quella della morte per sifilide, per endocardite batterica, setticemia streptococcica, tubercolosi o per un parassita. In più febbre reumatica, ictus, insufficienza cardiaca congestizia si aggiungono all’infinita ma affascinante lista.”