La prima intervista del 2015 tocca a Edo Pellegrini, presidente dell’Unione Democratica Federale sezione Ticino, portatrice di un messaggio (oggi) inusuale e a maggior ragione degno di attento interesse. Ricordiamo che Pellegrini è candidato al Consiglio di Stato nella lista dell’alleanza elettorale “la Destra”, accanto a Pinoja (UDC), Rusconi (UDC), Del Don (UDC) e Pamini (Area Liberale).

Un’intervista di Francesco De Maria.

Pellegrini smFrancesco De Maria   Presidente Pellegrini, voi amate e rispettate le tradizioni e le virtù dell’antica Svizzera. Nessuno le ha mai detto brutalmente: “Quella Svizzera è finita e non tornerà più” ?

Edo Pellegrini   Sì, mi è successo. È chiaro a tutti che i tempi sono cambiati e che indietro è difficile tornare, ma mi è anche chiaro che se fosse ancora praticato l’«Unus pro omnibus, omnes pro uno» con tutte le implicazioni del caso, le cose andrebbero molto meglio. Oggi, purtroppo, la tendenza è quella di coltivare il proprio orticello e demonizzare quello che fanno gli altri.

L’UDF è un partito di ispirazione “biblica”. Che cosa significa questo, in pratica?

EP   Cito dalla prima pagina del programma dell’EDU-UDF svizzera: “Consideriamo i dieci Comandamenti di Dio come il miglior fondamento per la convivenza pacifica e per la migliore società possibile”. Siamo, chiaramente, per uno Stato laico. Ciò non toglie, però, che molte delle leggi di uno Stato di diritto, in occidente, abbiano la loro origine nei comandamenti biblici, a cominciare dal non uccidere, non rubare… Nella nostra visione del “far politica” cerchiamo quindi di attenerci, laddove possibile, a questi princìpi. Ovviamente siamo consapevoli che, per forza di cose, nel ventunesimo secolo, ci sono decisioni politiche che non possono essere prese facendo direttamente capo ai dettami biblici.

L’UDF Ticino ha stretto alleanza elettorale con l’UDC e Area Liberale. A livello di princìpi e di idee lei vede una chiara compatibilità tra queste forze politiche?

EP   Il 100% di compatibilità è irraggiungibile, ma lo è anche all’interno di ogni singolo partito fra le diverse “anime”. Penso di poter dire che sull’80% delle idee siamo d’accordo con UDC e AL ed il rimanente 20% non comporta questioni di rilevanza tale da impedirci di collaborare.

Mi descriva l’elettore tipo dell’UDF, che sia confederato o ticinese.

EP   Posso esprimermi più facilmente riguardo ai membri iscritti, che sono in grande maggioranza credenti evangelici. È in effetti in ambienti evangelici dei cantoni di Berna e Zurigo che è nata, nel 1975, l’EDU-UDF svizzera. Posso immaginare che gli altri nostri elettori siano persone che condividono una politica attenta alle questioni etiche, alla famiglia e ai valori tradizionali svizzeri.

Il suo piccolo partito ha una struttura?

EP   L’EDU svizzera è ben presente e strutturata soprattutto nei cantoni della Svizzera tedesca dove abbiamo p.es. 5 Granconsiglieri a Berna e 5 a Zurigo ed un periodico a scadenza mensile in tedesco, distribuito in abbonamento, con una tiratura di 25’000 copie. Abbiamo anche delle sezioni, un segretariato ed un periodico per la Svizzera francese. Come tutti i partiti c’è una direttiva nazionale che gestisce gli affari correnti, un comitato nazionale, di cui faccio parte, che detta le linee guida del partito, un’assemblea dei delegati che ha il compito principale di dare le indicazioni di voto sulle votazioni federali, ed un congresso annuale che elegge gli organi dirigenti. In Ticino abbiamo un’ottantina di membri iscritti che si riuniscono in assemblea una o 2 volte all’anno ed un comitato che gestisce gli affari correnti.Pellegrini 2Da 1 a 10, quanto è lontana la società occidentale contemporanea dalle linee guida dell’UDF ?

EP   Parecchio, almeno 8. È chiaro che p.es. sulle questioni etiche, sull’aborto, sulle adozioni omosessuali, sulla politica della droga ecc. siamo molto conservatori e quindi la società occidentale è molto lontana dalle nostre linee guida.

Una delle parole chiave della politica, della quale si abusa ampiamente, è “liberale”. Erano liberali coloro che si opponevano al potere conservatore della Chiesa; ancor oggi per gli anglosassoni “liberal” significa “di sinistra”. Ma si dichiarano anche liberali i fautori incondizionati del libero mercato, magari del liberismo “selvaggio”, non molto timorato di Dio… Insomma, una parola davvero problematica, vorrei dire ambigua.

EP   Devo dire che la parola “liberale” non è citata né negli statuti e neppure nel nostro programma, poiché, come dice lei, è ampiamente abusata e non ha più un significato chiaro e ben definito.

La politica è: battaglia mediatica, stratagemma psicologico, radicamento nella società, capacità di manovra, do ut des, intrallazzo, condizionamento economico… e dell’altro ancora. L’UDF sa fare – ed è disposta a fare – tutte queste cose?

EP   Quanto a ciò che “è disposta a fare” l’UDF, la risposta non è semplice da dare e, per capirci, le cito un esempio di cosa p. es. non siamo stati disposti a fare: nel 2011, alle cantonali, abbiamo presentato, insieme con l’UDC una lista per il Gran Consiglio denominata UDC-UDF. Sei mesi dopo UDF Ticino ha deciso di non fare la stessa cosa per le nazionali poiché l’UDC aveva congiunto le liste con la Lega e, a maggioranza, si è ritenuto che non si potesse, come partito, sostenere ufficialmente un movimento che utilizza metodi di far politica che, spesso, non possiamo, come credenti, condividere. Sono perfettamente consapevole che la maggioranza dei nostri simpatizzanti avrà poi, sicuramente, votato, comunque UDC. È chiaro anche e comunque, che, su molti temi, come p.es. l’UE, la pensiamo come la Lega e siamo disposti a collaborare su questioni puntuali, semplicemente utilizzando metodi meno “aggressivi”.

So che suonerà provocatorio ma… gli ideali dell’UDF non sono troppo alti per gli standard reali della politica?

EP   Probabilmente sì. In effetti, in ambito evangelico, c’è addirittura chi sostiene che non bisogna occuparsi di politica poiché , per farlo, si deve scendere a troppi compromessi. Per confutare tale tesi l’EDU-UDF ha pubblicato un libretto “Il cristiano e la politica”, disponibile in tedesco ed in italiano, nel quale un gruppetto di politici e teologi risponde, Bibbia alla mano, a 54 obiezioni di chi, appunto, ritiene che un credente non dovrebbe occuparsi di politica. Chi desiderasse il libretto lo può ottenere gratuitamente presso il sottoscritto.

Parliamo di princìpi e di programma, cominciando da alcuni temi caratteristici del suo partito. Difesa della vita: oggi c’è chi pensa che certe vite tragicamente sofferenti non debbano più essere vissute.

EP   Siamo, ovviamente, contrari all’eutanasia e favorevoli ad una medicina palliativa a sostegno di chi soffre in modo difficile da sopportare e siamo contrari all’aborto, anche alla soluzione dei termini, così come attualmente in vigore.

Pellegrini con Oskar Freysinger bcon Oskar Freysinger

Gli omosessuali, che per secoli si nascosero, sembrano oggi divenuti il centro e il fulcro della società. Che diritti hanno? Che diritti non hanno?

EP   Ognuno è, ovviamente, libero di vivere la vita che vuole. Siamo, però, contrari ai matrimoni omosessuali e soprattutto all’adozione da parte di coppie omosessuali. Purtroppo siamo giunti al punto in cui, un’affermazione come quella della mia frase precedente rischia di essere tacciata di omofobia. Sembrerebbe che il diritto di libera espressione, in questo campo, sia ormai di esclusivo appannaggio delle organizzazioni omosessuali.

La scuola deve impartire l’educazione sessuale ai bambini? Se sì, con quali modalità?

EP   Siamo del parere che l’educazione sessuale sia, prima di tutto, compito della famiglia. Solo i genitori sono in grado di dire quand’è il momento per i loro figli di essere informati su questioni relative alla sessualità. Riteniamo problematica un’educazione sessuale scolastica impartita in classe dove le sensibilità di 20-25 bambini possono essere molto diverse, per carattere, per educazione ricevuta in famiglia, per maturità ecc. Siamo d’accordo che si parli a scuola dei pericoli che un bambino può incontrare ogni giorno sul tragitto casa-scuola e di come difendersi da malintenzionati. Siamo anche d’accordo di spiegargli, con tutte le attenzioni del caso, che non è nato sotto un cavolo, ma non siamo d’accordo che a scuola si parli di rapporti orali, rapporti omosessuali ecc. come prevedono determinati piani d’insegnamento di educazione sessuale che sono diventati mera propaganda per ogni tipo di “libertà sessuale”.

Qual è la posizione del suo partito sulla fiscalità?

EP   Lo Stato deve procurarsi i mezzi necessari a svolgere i propri compiti. La fiscalità deve servire solo a questo. Il problema è che lo Stato continua ad assumersi nuovi compiti nonostante non sia nemmeno più in grado di finanziare quelli che già ha. In un periodo di crescita economica, seppur lieve, e di aumento delle entrate è inammissibile che il Cantone s’indebiti sempre di più. Per risolvere questo problema occorre assolutamente mettere un freno alla spesa ed è su questa che occorre agire e non sull’aumento di tasse ed imposte.

È favorevole alle centrali nucleari?

EP   Personalmente preferirei poterne fare a meno poiché non è ancora risolto il problema delle scorie. La realtà dei fatti è, però, che le centrali nucleari producono il 40% dell’energia elettrica in Svizzera e ritengo utopistico pensare, come fa il progetto Energia 2050, di poterne fare completamente a meno semplicemente riducendo i consumi e ricorrendo alle energie alternative. Sia chiaro che non ho nulla contro queste ultime: sul tetto della mia casa ho installato i pannelli fotovoltaici; ma è una pia illusione quella di poter fare a meno delle centrali nucleari: come ha già ventilato il Consiglio federale dovremo costruire inquinanti centrali a gas e sicuramente dovremo importare energia elettrica, magari prodotta da centrali nucleari o a carbone!

È favorevole al raddoppio del Gottardo?

EP   Sì, anche se con qualche riserva. È chiaro che non è possibile lasciare per tre anni il Ticino senza un valido collegamento stradale con il resto della Svizzera, intasando, oltretutto, ulteriormente, il San Bernardino. Come abitante del Mendrisiotto sono, però, seriamente preoccupato per quel che succederà una volta terminata la ristrutturazione dell’attuale galleria. Con l’apertura di due tunnel, spariranno le colonne al portale nord e le auto andranno a bloccare ulteriormente l’autostrada nel Sottoceneri: in determinati momenti dell’anno e della giornata le colonne arriveranno dalla dogana di Brogeda fino oltre il ponte diga di Melide. Non ho ancora sentito parlare di soluzioni a questo problema.

Qual è la posizione dell’UDF sull’immigrazione di massa? Come ha votato lei il 9 febbraio?

EP   Ho votato sì e questa era anche l’indicazione di voto dell’assemblea dei delegati dell’EDU-UDF svizzera. Il nuovo articolo costituzionale afferma che “La Svizzera gestisce autonomamente l’immigrazione degli stranieri” ed è questo il principio a cui l’UDF ritiene giusto che ogni Stato debba e possa attenersi.

Pellegrini con Magdi Allamcon Magdi Allam

La piazza finanziaria luganese, che per decenni d’oro ha fatto la fortuna (economica) del Ticino, ha rispettato i criteri “biblici” di probità?

EP   È impossibile sapere esattamente come abbia agito la piazza finanziaria luganese, ma posso immaginare che le banche in Ticino non abbiano lavorato molto diversamente da quello che hanno fatto altrove commettendo anche infrazioni e comportandosi in modo eticamente riprovevole.

Secondo lei il vecchio sistema partitico “meritava” di essere scardinato dalla Lega?

EP   La Lega ha contribuito in modo determinante a cambiare le carte in tavola in Ticino e questo è stato inizialmente positivo. Anche gli altri partiti ci hanno poi messo del loro per perdere consensi: pensiamo solo all’autogoal del PLRT che, defenestrando di fatto Marina Masoni, ha dato inizio ad un periodo di litigi interni che ha portato alla perdita del seggio in governo ed alla difficile situazione attuale. Ora ho l’impressione che la Lega, purtroppo, non agisca più molto diversamente dai partiti storici: si pensi solo all’astensione sul preventivo 2015 che ha permesso l’approvazione di un deficit di 120 milioni! È difficile fare opposizione avendo la maggioranza relativa in Governo.

L’alleanza elettorale “la Destra” avrà successo? È pronto alla battaglia? Si è organizzato? Ha costituito il suo team?

EP   Penso che sui temi cari a “La Destra” (mercato del lavoro malsano, precedenza dei residenti nelle assunzioni, spesa pubblica fuori controllo, frontalierato ecc.) la maggioranza dei ticinesi la pensi come noi. Purtroppo poi, al momento di mettere la scheda nell’urna, il Ticinese ha grosse difficoltà a “staccarsi” dai partiti di centro. Questa volta, però, il cittadino ha l’occasione, votando per noi, di cambiare le cose in modo deciso, poiché è chiaro a tutti che la politica portata avanti dai partiti tradizionali nelle ultime due legislature ci sta conducendo alla catastrofe. Penso quindi che avremo un buon successo, che aumenteremo la nostra rappresentanza in Gran Consiglio e che avremo la nostra da dire anche per il Governo.

Personalmente sono pronto a fare la mia parte e mi sono organizzato. Non ho un vero e proprio team, ma semplicemente delle persone che mi daranno una mano di volta in volta secondo le necessità.

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