Michel Catalano, titolare della tipografia di Dammartin-en-Goele, racconta “Gli ho offerto il caffè e gli ho curato una ferita” Ancora sconvolto da quella che ha definito “un’esperienza surreale”, il titolare della tipografia dove si sono asserragliati ieri i fratelli Kouachi a Dammartin-en-Goele ha raccontato oggi a Le Figaro l’ora trascorsa con i due terroristi.

Tutto è cominciato, ha detto Michel Catalano, quando è suonato il campanello poco dopo le otto. Mentre scendeva, ha sentito due uomini parlare con il capo dell’atelier e ha visto che erano armati. Allora ha ordinato a Lilian, il grafico di 26 anni, di nascondersi, ed è andato incontro ai Kouachi che salivano le scale. “E’ stato un momento incredibile gli ho offerto il caffè nel mio ufficio e abbiamo parlato”.

Catalano racconta che i due autori del massacro a Charlie Hebdo non sono mai stati aggressivi con lui e gli hanno anche consigliato di chiamare i gendarmi per dirgli che era con loro. Quando è arrivato un fornitore, Catalano ha chiesto di lasciarlo andare e loro lo hanno fatto. Poi sono arrivati gli agenti della gendarmeria e i due hanno fatto segno di non sparare fino a quando Catalano non si è messo a riparo. A questo punto vi sono stati dei colpi e Said, il maggiore, è rimasto ferito al collo. Catalano gli ha messo una benda.

I due fratelli hanno detto al tipografo di non preoccuparsi perchè l’avrebbero fatto andare via. Alla terza richiesta da parte di Catalano, il minore dei due, Cherif, ha accettato di farlo uscire. Appena fuori, Catalano ha avvertito che Lilian era nascosto all’interno. E’ cominciata allora un’attesa estenuante con una forte preoccupazione per il giovane grafico: “se gli fosse accaduto qualcosa, non me lo sarei mai perdonato”, afferma. La sera, dopo che tutto era finito e Lilian era sano uscito sano e salvo dalla tipografia, Catalano è riuscito a tornare a casa. Allora c’è stato un lungo abbraccio con il figlio Valentin, che fa l’apprendista in tipografia ma ieri mattina era a scuola.

Fonte: http://www.huffingtonpost.it