Annunci riservati ai frontalieri: evitarli si può

Pinoja k

IL COMUNICATO DELL’UDC

Fino a ieri, “sa po’ mia” era il mantra che si levava laconico dal Consiglio federale per bocciare ogni richiesta messa a punto per difendere i cittadini svizzeri da soprusi e privilegi concessi a chi cittadino svizzero non è.

Apprendiamo con (relativo) sgomento che il “sa po’ mia” è stato eletto motto dell’anno 2015 anche dal governo del Canton Ticino. Abbiamo infatti appreso che vietare gli annunci di lavoro riservati solo ed esclusivamente ai frontalieri non è possibile. Davvero?

A parte il fatto che se apparissero annunci riservati a soli svizzeri spunterebbero come funghi marce e marcette per condannare xenofobia, razzismo e fame nel mondo, l’UDC Ticino ricorda al Consiglio di Stato (a maggioranza leghista!) che sul suo tavolo giace l’iniziativa costituzionale cantonale “Prima i nostri”.

Approvandola, il problema verrebbe spazzato via in un batter d’occhio, dal momento che “Prima i nostri” prevede che, a parità di requisiti, un posto di lavoro debba essere offerto prima a cittadini svizzeri e a persone domiciliate nel Cantone, e solo in seconda battuta a un frontaliere.

Aggrapparsi a cavilli legali per vietare una palese discriminazione, peraltro in un Cantone dove la disoccupazione ammonta al 9 % (dati ufficiali dei senza lavoro iscritti agli URC, più persone in assistenza), si commenta da sé. Ma dal momento che l’iniziativa dell’Unione democratica di centro fornisce una risposta pratica, immediata e concreta a un problema drammatico, chiediamo nuovamente che i ticinesi possano esprimersi in tempi molto rapidi.

Ne va della tenuta sociale del cantone e della dignità di tutti coloro che annaspano ogni giorno a causa di un mercato del lavoro falsato dalla scorrettezza e dall’ingiustizia elevate a sistema.

Unione Democratica di Centro