BertiniMichele Bertini, municipale di Lugano e candidato PLR al Consiglio di Stato, ha rilasciato oggi un’intervista al giornalista Andrea Leoni di LiberaTV.

Bertini, equilibrato nella sostanza e moderato nei toni, vede perfettamente tutta la difficoltà della battaglia in corso. L’obiettivo è fissato. Ma il morale dell’avversario è alto. Ed è cambiato, e molto***, ma non si è dissanguato. Rimane forte e combattivo.

Secondo la mia opinione personale, se il PLR riesce a mobilitare tutte le sue forze, ha una chance di vittoria.

*** Non vuol essere in alcun modo una critica, la politica è anche questo: saper cambiare, sapersi trasformare

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Dell’intervista proponiamo un breve ma significativo stralcio.

Andrea Leoni   Lei come ha votato sull’iniziativa Contro l’immigrazione di massa?
Michele Bertini   “Io ho votato come il mio partito. Ho votato NO”.

Ha cambiato idea?
“Ho mantenuto la stessa opinione ma tengo a dire una cosa su questo punto. Il voto del 9 febbraio è la chiara dimostrazione che in Svizzera c’è chi sta tirando troppo la corda. E il popolo svizzero da sempre interviene come elemento regolatore quando una parte del Paese esagera o sbanda. In Svizzera ma anche in Ticino abbiamo tanti imprenditori seri che vivono il fare azienda in maniera sana, facendosi carico delle giuste responsabilità sociali. Ed è questa l’economia che dobbiamo promuovere. Purtroppo c’è chi abusa del sistema e non va tollerato”.

Se sarà eletto in Consiglio di Stato sarà un ministro di centrodestra?
“Se sarò eletto sarò prima di tutto il ministro dei ticinesi e poi del PLR. Se ho scelto il partito liberale radicale è proprio perché sotto lo stesso tetto accomuna la responsabilità individuale con quella collettiva. E segue il principio che per distribuire la ricchezza bisogna prima crearla”.